Questo sabato BL LIBRI ha incontrato e seguito uno degli autori piú promettenti nel panorama letterario italiano, Peppe Millanta, che tra una chitarra balcanica, una penna ed una conchiglia mette d’accordo pubblico e critica.
Dicevamo che lo abbiamo seguito ed incontrato mentre é “con le mani in pasta” in una sua lezione di “fantasticherie” che porta all’interno delle scuole, cantine e librerie d’Italia.
Lo abbiamo incontrato a Vimercate nell’istituto Don Milani dove si é lasciato intervistare da flotte di preadolescenti scalmanati.
Ma Peppe é questo un uomo del popolo, anzi un uomo dei popoli che ammalia con le sue storie e i suoi archetipi saperi.
“Vinpeel degli orizzonti”, Edito da Neo é il suo primo romanzo. Millanta, diplomato come autore all’ accademia Silvio d’Amico di Roma é drammaturgo. Inoltre ha studiato Giurisprudenza alla Sapienza diventando a tutti gli effetti “Avvocato della Creatività” e “Magistrato delle favole e delle creature magiche“.
E ci sta riuscendo bene.
Vinpeel degli orizzonti é una ascesa al cielo, un libro da divorare in pochi giorni. Un libro che sicuramente consiglieresti a chiunque bevendo un sorso di vino o quando esci con amici che hanno, al loro seguito, bambini ed adolescenti. Infatti, la cosa bella é che é un libro per tutti, un libro che puó essere letto con diversi piani di consapevolezza.
C’é Vinpeel, un ragazzo tutto fare, un adolescente strettamente incastonato nelle architetture umane del suo piccolo ed unico (?) luogo d’origine: la microscopica Dinterbilt, unica, piccolissima isolata ed avulsa dal resto del mondo. Tra le pagine la sensazione é quella romantica e malinconica di sensazione che si puó avere pensando al pianeta Terra in relazione all’universo. Dinterbilt é il mondo, nonostante sia un paese. Il protagonista e i suoi compaesani sono piccoli tasselli con caratteristiche uniche: persone e personaggi che vivono e “danzano” coesistendo.
E poi ci sono le stramberie: pesci con bombole d’acqua per poter esplorare la terra ferma, scrofe da compagnia che si credono Albatros, un gretto oste e un ragazzino che vuole decodificare le nuvole. E poi c’è Ned Bundy, il Papà di Vinpeel, che passa il tempo a scrivere messaggi in bottiglia, e, dopo aver meditato ed osservato per ore il mare, si decide a lasciarli in balia delle onde non prima di aver individuato un particolare momento, come se aspettasse l’onda giusta, quella che di certo avrebbe recapitato il messaggio.
Poi accade che arriva nella vita di Vinpeel, Mune: lei che non sa cosa siano le emozioni e grazie al protagonista impara a riconoscerle, impara il gusto di vivere il sapore della gioia ed il profumo della felicità. In questa suggestiva scoperta verso l’alto dell’anima vi riportiamo alcune splendide e memorabili citazioni.
“Stupore è quando inciampi su una cosa che non ti aspettavi e che ti fa perdere l’equilibrio. Ma che poi ti fa tornare sui tuoi passi altre cento volte per inciampare di nuovo”.
“Speranza è quando vuoi che qualcosa accada. Ma lo devi volere davvero tanto affinché accada davvero “.
“Sognare è come vivere due volte. Una vita per quando sei sveglio e una per quando dormi”.
Un libro unico, una favola moderna che ti fa riflettere sulla nostra Dinterbilt personale e forse amplifica la sensazione di platonici “prigioni” quali siamo in questa decadente epoca in cui le piattaforme social estendono la nostra percezione di paesino.
Una scrittura matura e coinvolgente che ti tiene lí ad osservare con Venpeel e Doan le nuvole e l’attesa di quel “dannatissimo” attimo che ci condurrà verso la felicità.