Il 22 giugno 1973 la Corte suprema degli Stati uniti riconosceva il diritto all’aborto anche in assenza di problemi di salute della donna o del feto. Le donne americane potevano liberamente scegliere grazie a alla (nuova) interpretazione del quattordicesimo emendamento:
“Nessuno Stato farà o metterà in esecuzione una qualsiasi legge che limiti i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti.”
La decisione venne presa con una maggioranza di 7 giudici a favore e 2 contrari ed è discussa ancora oggi poichè rappresenta uno dei principali precedenti della legislazione sull’aborto. Ma, a distanza di cinquant’anni, la storica sentenza Roe contro Wade rischia, e non poco.
Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization
La Jackson Women’s Health Organization (JWHO) offre cure per l’aborto a prezzi accessibili alle donne che vivono o viaggiano nel Mississippi. Come si può leggere dal loro sito ufficiale, sono l’unica clinica per abortire in tutto lo Stato.
In Mississipi vivono 1502363 donne e nel 2018 è stata votata una legge che vieta l’aborto dopo 15 settimane di gestazione. Questa estate, la Corte suprema si pronuncerà al riguardo mediante il caso “Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization”. Il firmatario Thomas Dobbs sostiene che la Corte dovrebbe ribaltare il precedente che stabilisce un diritto costituzionale all’aborto pre-vitalità mentre per la Jackson Women’s Health Organization non vi è alcun valido motivo per annullare i precedenti sul diritto all’aborto.
Per la prima volta dai tempi della Roe, la più alta corte della magistratura federale statunitense si pronuncerà sulla costituzionalità di un divieto di aborto.
La decisione che dovrà prendere la Corte porterà con se delle evidenti implicazioni per i diritti delle donne, donne che stanno lottando e vedendosi minato il diritto di scegliere anche in tanti altri paesi degli Stati Uniti.
Oklahoma e Texas, divieto quasi totale di aborto
Sotto controllo dei repubblicani, la scorsa settimana, la camera dell’Oklahoma ha approvato un disegno di legge che vieta l’aborto in qualsiasi momento della gravidanza. Nel caso in cui dovesse passare, entrando in vigore già dal 26 agosto prossimo, nessuna donna all’interno dello Stato potrà decidere di interrompere la gravidanza, se non per seri ed emergenziali motivi di salute. La decisione spodesterebbe quella texana, che vieta l’aborto dopo la sesta settimana di gestazione. Senza alcuna eccezione.
Senza alcuna eccezione.