Torniamo di nuovo a parlare della Spagna, e anche questa volta per una buona notizia. Giovedì scorso il Congresso dei Deputati di Madrid ha approvato la nuova «Legge di garanzia della libertà sessuale», nota anche come la legge del “solo un sì è un sì”.
E’ la prima legge in cui si mette al primo posto il consenso esplicito nei rapporti sessuali.
Non è la prima volta che parlo di consenso su Desdemona (vi consiglio di rileggere quel mio articolo prima di continuare!), non solo nei rapporti sessuali ma anche nella propria sfera privata a 360 gradi. Amnesty International, infatti, fece proprio una campagna chiamata “Io lo chiedo” che è riuscita a portare la cultura del consenso anche qui in Italia, con molto ritardo e a gran fatica.
La campagna “Io lo chiedo” aveva slogan ben preciso ovvero “il sesso senza consenso è stupro”.
Per molte persone, erroneamente, questa frase risultava erroneamente esagerata, ma la Spagna, riconoscendone l’importanza, ne ha fatto una legge.
Dopo un lungo dibattito e l’approvazione di vari emendamenti, il testo è passato con 201 voti favorevoli, 3 astensioni e 140 contrari (membri del Partito Popolare e di Vox), convinti che metta a rischio la «presunzione di innocenza».
«Oggi è un giorno molto importante per le donne del nostro paese: la libertà sessuale diventa finalmente un diritto. Oggi possiamo dire tutte insieme “sorella io ti credo”», ha dichiarato dopo il voto la ministra dell’Uguaglianza Irene Montero. L’esponente del partito di sinistra Podemos, ha richiamato così uno degli slogan principali delle manifestazioni femministe degli ultimi anni. Manca ora l’approvazione al Senato, ma si tratta di una formalità.
Secondo la legge, si considererà che “esiste consenso solo quando è stato liberamente espresso con atti che, date le circostanze del caso, esprimono chiaramente la volontà della persona interessata”. Una delle novità è proprio l’equiparazione nel Codice penale del reato di “abuso sessuale”(sinora considerato un atto che non implica uso della violenza) a quello di “aggressione sessuale” (che implica la violenza), punto che potrebbe sembrare superficiale, ma che di fatto non lo è.
Infatti l’antecedente che ha scatenato la mobilitazione e successivamente l’approvazione della Legge, è proprio dopo il verdetto di una manada (ovvero il branco) a solo 9 anni dopo aver stuprato una 18enne a Pamplona, perché considerata colpevole di abuso e non si aggressione, e quindi una condanna più lieve.
Da ora in poi la legge metterà al centro il consenso della donna; ogni atto che non si basi espressamente sul consenso sarà considerato «violenza sessuale» e il reato di abuso scomparirà dal Codice penale. Non sarà quindi più possibile sminuire gli stupri a semplici abusi, appellandosi alla mancanza di resistenza esplicita da parte della vittima, oppure colpevolizzarla perché in stato di ebrezza o sotto sostanze stupefacenti.
Nel 2021 in Spagna sono stati denunciati 2143 casi di stupro, con una media di 6 al giorno e un aumento del 34% rispetto al 2020. Ma solo l’8% delle vittime di violenza sessuale denuncia lo stupro, preoccupando e non poco il Governo Spagnolo. Ma è certo che, con questa nuova legge, le donne saranno incoraggiate a denunciare e si spera che possa essere un apripista per gli altri paesi europei.