Giugno 1981– Nel“ Morbidity and Mortality Weekly Report “ (MMWR) del CDC* si parla per la prima volta della Sindrome da Immune Depressione Acquisita (AIDS), documentando 5 casi di polmonite da pneumocystis, una malattia nota per colpire le persone gravemente immunodepresse.
4 novembre 1983: Françoise Barré-Sinoussi, nell’Istituto Pasteur di Parigi, diretto da Luc Montagnier, vide al microscopio per la prima volta il Virus dell’immunodeficienza Umana (HIV).
Sono passati quasi quarant’anni ed ancora la comunità medico-scientifica è impegnata nel trovare un modo per debellare definitivamente questa malattia. Per gli esperti l’unica via possibile per far cessare questo male è l’introduzione di vaccini.
In questi ultimi due anni, a seguito della pandemia globale di Covid-19 e all’introduzione di nuove tipologie di vaccini a RNA Messaggero ( mRNA) ha visto nascere la speranza che sia possibile trovare un vaccino per l’HIV.
Perché il vaccino contro il Covid-19 è stato realizzato così rapidamente e il vaccino HIV è così difficile da realizzare?
Un interessante articolo di Barton F. Haynes apparso su Nature il 16 Luglio 2021 spiega che la difficoltà nel realizzare un vaccino contro l’HIV rispetto alla scoperta “facile e celere” di quelli trovati per il Covid 19 sta nel modo di interazione che ognuno dei due virus ha con le cellule dei loro ospiti.
Anche se entrambi i visus sono ad RNA una volta all’interno del loro “ospite” si comportano in maniera diversa. Semplificando, mentre il virus del Covid-19 muta lentamente e non si integra nelle cellule, e chi ne è colpito può fare affidamento sulla risposta immunitaria secondaria innescata dal vaccino per eliminare le cellule infette, quello dell’HIV si INTEGRA nel genoma cellulare (nel DNA) entro 72 ore dall’infezione. Questo vuol dire che quando si innesca una
reazione immunitaria secondaria data dal vaccino il virus si è già legato in maniera irreversibile alla cellula e non è possibile eliminarlo.
Al momento per l’HIV si tenta una “doppia” strategia che da un lato inneschi la produzione di un tipo particolare di linfociti T in modo che eliminino quelle infettate dall’HIV e dall’altro alla produzione di anticorpi che proteggano da questo virus.
Inoltre, mentre gli anticorpi per il Covid vengono prodotti dopo 10 giorni dall’insorgere dei sintomi o dopo 2 settimane dal vaccino, quelli per HIV non sono prodotti dopo l’infezione o la vaccinazione ma si presentano ad alti livelli solo nel 10% dei pazienti che hanno contratto il virus dopo numerosi anni.
La sperimentazione del vaccino Moderna
A Settembre 2021 i primi trial clinici per i vaccini mRNA conto l’HIV sviluppati da Moderna che coinvolgeranno una 50ina di volontari e che daranno i primi risultati nel 2023. Si tratta di due vaccini (mRNA-1644 e mRNA-1644V2Core ) sviluppati con collaborazione con la IAVI (International AIDS Vaccine Initiative) e la Fondazione di Bill and Melinda Gates.
A differenza dei vaccini tradizionali, che introducono nell’organismo una parte del virus indebolito o inattivato, quelli a Rna messaggero consegnano alle cellule il ‘libretto di istruzioni’ necessario per produrre un frammento di una specifica proteina (antigene) che solitamente si trova all’esterno del virus e che viene riconosciuto come estraneo dal sistema immunitario: l’obiettivo è stimolare specifici linfociti B a produrre anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro contro l’HIV..
È ancora presto per sapere ere se questa strategia funzionerà o meno, nonostante alcuni risultati dei vaccini mRNA in questo ambito siano positivi.
*= Centers for Disease Control and Prevention i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) sono un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America. Il CDC è un’agenzia federale degli Stati Uniti, facente parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani. Il suo obiettivo principale è proteggere la salute e la sicurezza pubblica attraverso il controllo e la prevenzione di malattie, infortuni e disabilità negli Stati Uniti e nel mondo
Ulteriori approfondimenti al link Moderna, al via a settembre i test sull’uomo per due vaccini sperimentali contro l’HIV
tradizione a cura di Francesco Grassellini per Doctor Rainbow