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I “fatti straordinari” dei daltonici: quando l’inclusione passa anche dai colori

- 26/04/2023
daltonism


L’Arte è vasta quanto il mondo, e varia quanto le forme di vita che lo abitano.

Nel coinvolgere tutti i nostri sensi uno dei più sollecitati è la vista, e mi piacerebbe iniziare a parlare di Arte proprio partendo da come percepiamo la luce e il colore. Bisogna chiarire che non tutti vediamo allo stesso modo; anzi, una buona fetta di noi vede in modo diverso.

Ho un amico daltonico, tutti abbiamo sentito parlare di daltonismo ma sappiamo poco su cosa sia veramente; anche io, prima di conoscerlo, ne sapevo ben poco.

Penso fermamente che le diversità siano un arricchimento per tutti e ho avvertito subito l’esigenza di documentarmi sulle discromatopsie, comunemente conosciute come daltonismo dal nome del ricercatore britannico John Dalton, che nel 1794 per primo le descrisse nel trattato “Fatti straordinari riguardanti la visione dei colori.” Dalton stesso era daltonico.

Questa caratteristica ereditaria appartiene all’8% degli uomini e lo 0,5% delle donne, sono stimati circa 300 milioni di persone nel mondo affette da daltonismo, e circa 2,7 milioni di persone solo in Italia.

È un fenomeno su cui pesano fortemente molti preconcetti. Il daltonismo viene erroneamente considerato una malattia e come qualcosa di sbagliato, che può addirittura precludere lo svolgimento di alcuni lavori o impedimenti alla guida. Il fatto, tuttavia, che ci sia una maggioranza di persone con una visione tricromatica e una minoranza che ha un modo diverso di percepire la luce, non significa che questa minoranza sia sbagliata.

Perché i daltonici hanno una diversa percezione dei colori?

Ripescando nei ricordi dell’istituto d’arte, ecco come funziona la luce: quando i colori primari rosso, verde e blu, contenuti nello spettro della luce visibile, si sommano fra loro, si ottiene la luce bianca; questo processo è detto sintesi additiva. Viceversa, un oggetto ci appare di un certo colore attraverso un processo detto sintesi sottrattiva. Ogni materiale, ogni superficie, quando viene illuminato, sottrae una parte delle lunghezze d’onda da cui è formata la luce bianca riflettendone solo alcune che sono quelle che poi noi vediamo.

Nell’occhio umano, vicino al centro della rétina, sono radunati tre tipi di fotoricettori detti coni: circa 7 milioni di cellule specializzate nella percezione dei colori. Ogni tipo di cono è sensibile rispettivamente alla luce rossa, a quella verde e a quella blu. Tutti i coni inviano degli stimoli al cervello, che da questi stimoli ricevuti forma la sensazione del colore. Quando uno o più tipi di coni hanno una sensibilità alterata o assente, e non inviano tutti gli stimoli al cervello, si ha una discromatopsia, in altre parole si è daltonici.

Poiché esistono tre tipi diversi di ricettori, le discromatopsie principali sono di tre tipi: protan-anomalia/opsia se si ha una minore o assente percezione di rosso; tritan-anomalia/opsia se si ha una minore o assente percezione di blu e giallo; deuteran-anomalia/opsia se si ha una minore o assente percezione di verde. La tipologia più diffusa è la deuteranomalia, la più rara la tritanopia.

Confrontandomi con il mio amico daltonico Marco, che è deuteranope, ho imparato molto, iniziando una lunga avventura creativa che mi ha portato a sviluppare un progetto per contribuire ad abbattere lo stigma che grava sul daltonismo, e in cui si mostra quanto il daltonismo possa ispirare chi non è daltonico, tanto da poterci sviluppare interi lifestyle.

Vi racconto un esempio: camminando in campagna mi chiedevo come il mio amico daltonico avrebbe visto le cose che vedevo io, allora ho fotografato un garofano selvatico e l’ho osservato utilizzando l’app Chromatic Vision Simulator, accorgendomi che quel garofano che io vedevo rosa acceso lui lo vedeva di un bellissimo azzurro. Così ho fatto un disegno rispettando i colori imposti dalla sua deuteranomalia in modo da abbattere le differenze tra lui e me.

È necessario avere rispetto, e per me aprirsi alle discromatopsie ha significato arricchirsi di una creatività senza fine.

a cura di Fabrizio Tiribilli

Riferimenti:

Per chi volesse farsi un’idea di come sia la visione di un daltonico è molto utile l’applicazione gratuita Chromatic Vision Simulator, compatibile per iOS e android, permette di vedere in tempo reale foto e video modificandoli secondo le varie discromatopsie.

Per approfondimenti scientifici suggerisco di fare riferimento alla vastissima raccolta di informazioni, test, simulatori, e-book gratuito etc. disponibili su colblindor:

Molto attivo è il forum su facebook dell’Associazione Italiana come Vedono i daltonici. https://www.comevedonoidaltonici.com

Sul Web sono rintracciabili molte fonti e iniziative dedicate al Design Inclusivo. Ad esempio, in Italia è attiva l’associazione Design for All Italia.

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