Da oggi, le terapie ormonali per le persone transgender in Italia sono finalmente gratuite.
L’annuncio è apparso nella serie generale n.242 della Gazzetta Ufficiale di ieri 30 settembre, in cui compare la determina del 23 settembre di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) circa l’erogazione, a totale carico dello Servizio Sanitario Nazionale, dei farmaci per la “femminilizzazione di donne transgender” e per la “virilizzazione di uomini transgender“, previa “diagnosi di disforia di genere/incongruenza di genere, formulata da una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata“.
I farmaci per la virilizzazione inclusi nell’elenco sono i seguenti: testosterone, testosterone undecanoato, testosterone entantato; mentre estradiolo, estradiolo emiidrato, estradiolo valerato, ciproterone acetato, spironolattone, leuprolide acetato e triptorelina sono i medicinali inclusi per il processo di femminilizzazione.
Le determine, consultabili qui e qui. hanno effetto dal giorno successivo alla pubblicazione in G.U., pertanto sono pienamente in vigore da oggi.
L’Emilia Romagna ci pensa da sé
Intanto, prima della pubblicazione della delibera dell’AIFA, l’Emilia Romagna è diventata la seconda regione d’Italia a sostenere le terapie ormonali per i suoi cittadini transgender.
La giunta di Bonaccini, dando attuazione alla legge regionale 15/2019 (istitutiva dei provvedimenti contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere) e in particolare all’art. 5, che prevede il sostegno e la promozione del servizio sanitario regionale, i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari verso le “iniziative di informazione, consulenza e sostegno sulle tematiche specifiche che coinvolgono le persone gay e lesbiche, transessuali, transgender e intersex” e le loro famiglie, ha deliberato che i medicinali delle terapie ormonali potranno essere erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere sia durante il periodo di transizione, ossia il ciclo di tempo in cui una persona transgender inizia a modificare il proprio corpo al genere con il quale si identifica, sia per coloro che, non ricorrendo all’intervento di riassegnazione, decidono di continuare la terapia ormonale per il resto della vita.
Prima dell’Emilia Romagna solo la Toscana, nel 2006, aveva reso gratuita la terapia ormonale per i propri cittadini transgender.
Un importante traguardo per i diritti delle persone transgender
La dott.ssa Cristina Meriggiola, via MIT (Movimento Identità Trans) ha così commentato la determina dell’AIFA: Ritengo che questo risultato, raggiunto non solo a livello regionale ma anche nazionale, rappresenti un importante traguardo per il riconoscimento dei diritti della popolazione transgender, garantendo la possibilità di un equo e uniforme accesso al trattamento sanitario; parimenti costituisce altresì il raggiungimento di un rilevantissimo obiettivo sia per la nostra comunità medica, che ha fortemente contribuito alla definizione degli aspetti medico-scientifici, sia soprattutto per il MIT – conclude la dott.ssa – che da anni si batte per garantire le giuste adeguate tutele alla popolazione trans.
Secondo Marina Pierdominici, ricercatrice del Centro di riferimento per la medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità, “i dati della letteratura scientifica internazionale suggeriscono che la percentuale di popolazione transgender dovrebbe essere compresa tra lo 0,5 e l’1,2% del totale“. Questo dovrebbe comportare che circa 400.000 italiani si identificano come transgender.
Questa svolta farà in modo che tutte le persone transgender, anche chi non gode di un reddito o non può permettersi di sostenere economicamente l’acquisto di farmaci indispensabili per la transizione (e considerata la difficoltà dell’accesso al lavoro delle persone trans, saranno sicuramente molte), saranno supportate nel proprio percorso di vita da uno Stato che riconosce loro il diritto di vivere una vita dignitosa.