La prima campanella dell’anno scolastico 2020/2021 sta per suonare.
Una moltitudine di studenti si appresta a tornare in classe, in presenza, al tempo del covid.
Dubbi ed incertezze delle famiglie, dei presidi e del personale scolastico si susseguono da diverse settimane. A dire il vero il 14 settembre non sarà il primo giorno di scuola in tutta Italia. Alcune regioni, capofila l’Abruzzo, hanno deciso di postporre l’inizio dell’anno scolastico al 24 di settembre per non sovrapporre le votazioni amministrative e referendarie, dato che molti istituti scolastici sono sede elettorale.
Ma cosa avverrà al rientro a scuola? Quali sono i protocolli da seguire in caso di sospetto contagio tra i banchi?
Dopo aver consultato una enormità di documenti regionali, siamo riusciti a trovare quella che sembra essere la prassi che dovranno applicare tutte le scuole.
A dire il vero i problemi sanitari sono solo uno dei problemi del mondo dell’istruzione. Ad oggi sono numerosissime le cattedre vacanti e quindi si prevederà un classico inizio scolastico senza la totalità dei docenti. Lombardia e Lazio hanno richiesto al Ministero di poter già scorrere le graduatorie d’istituto e le Mad (messe a disposizione) che ogni scuola può utilizzare. Attualmente il Ministero in viale Trastevere non ha ancora dato alcun via libera, ma, con molta probabilità, viste le emergenze contingenti, da lunedì tutti gli istituti cominceranno a scorrere le suddette graduatorie.
Ma torniamo al coronavirus.
Vi riportiamo questo vademecum.
ATTENZIONE! Sono palesi dei vulnus soprattutto per quanto riguarda i permessi parentali. Nelle prossime settimane Governo ed INPS dovranno necessariamente sciogliere i nodi.
Ma veniamo a noi.
TUTTI GLI STUDENTI DOVRANNO INDOSSARE LA MASCHERINA!
Prima di andare a scuola, tutti i giorni, bisognerà misurare a casa la temperatura corporea degli alunni! Gli studenti con febbre (>37,5) vanno lasciati a casa e contattando il proprio curante (pediatra o MMG). Questa regola valeva anche prima del Covid, sia chiaro! Il personale sanitario contattato deciderà sul tampone, segnalandolo alle autorità sanitarie locali. In attesa del tampone gli alunni con febbre dovranno stare in isolamento fino all’esito del test. Anche i familiari staranno in isolamento fino all’esito del tampone dello studente.
Se negativo, si ritorna alla normalità. Tale periodo non è coperto da malattia INPS. Probabilmente sarà necessario il certificato medico di rientro.
Su questo punto bisognerà attendere cosa decideranno Governo e INPS.
Se il tampone dello studente febbrile è positivo allora dovrà stare 14 giorni in quarantena con la ripetizione, alla fine del periodo, di due tamponi che dovranno essere necessariamente negativi. I familiari di contatto positivo andranno in isolamento 14 giorni e dovranno fare il tampone di controllo al 14° giorno dell’isolamento. Tale periodo è coperto da malattia INPS. Sarà necessario il certificato medico di rientro avendo davanti il referto dei due tamponi.
La classe di un bambino positivo al tampone passa in isolamento fiduciario. Dovranno essere “tamponati” al 14° giorno di isolamento. Questo verrà gestito dalle unità sanitarie competenti. Stesso discorso per i docenti. I genitori dell’alunno positivo hanno diritto alla malattia INPS. I genitori dei figli “contatto covid” non hanno diritto alla malattia. L’insegnante ha diritto alla malattia INPS.
La classe di un bimbo febbrile non va in isolamento a meno che il tampone non fosse positivo.
La tosse da sola non è un sintomo covid, mentre la mancanza di odori e sapori lo è. La diarrea da sola o il vomito non sono sintomi covid specifici. La febbre va segnalata se supera o è uguale a 37,5 in almeno due misurazioni.
Il Governo ora ha la responsabilità di dover sciogliere il nodo dei genitori lavoratori e delle eventuali coperture INPS altrimenti si creerà una vero e proprio caos.
Seguiranno opportuni aggiornamenti.