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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in FASE 2 (Giorno 12)


Chissà quale sarà la base musicale di questa estate?

Sono giorni che ci penso. Sembrerà un pensiero frivolo, ma dagli anni ’60 in poi, la bella stagione è accompagnata da una martellante canzonetta che finisce sempre nel dimenticatoio.

Queste canzoni nella loro semplicità metrica e con il loro talento evocativo di sole, mare e amore, fanno parte del nostro saper ben vivere l’estate.

Quando pensiamo al nostro bel paese lo si associa facilmente alle spiagge, ai bikini, le granite e le limonate. In tutte le accezioni possibili. Questa estate sarà sicuramente anomala. Alcune regioni come le Marche e l’Abruzzo stanno prevedendo App specifiche per prenotare i metri quadrati di distanziamento sociale nelle spiagge libere. Gli stabilimenti balneari, migliaia in tutta Italia, dovranno diminuire i posti, gli ombrelloni e dunque la clientela.

Dubbi ed incertezze del settore gonfiano pagine di giornali e talkshow. Giustamente.

Io però solleverei un quesito molto personale. A tratti quasi cretino.

Mi piacerebbe sapere come mi dovrò svestire per andare in spiaggia.

Basterà il costume e una mascherina ffpp2?

Dovrò bardarmi come se fossi in villeggiatura in Iran?

Il coronavirus si trasmette anche col sudore?

Inoltre, qualora debba indossare la mascherina, significherà che avrò il segno dell’abbronzatura sul muso?

Mi immagino già le facce dei mie congiunti con il leucomuso.

Il 2020 sarà ricordato anche per i menti color mozzarella.

Probabilmente tutti proveremo la stessa sensazione di chi è affetto da vitiligine.

Un bel bagno di empatia!

Un’altra domanda che mi sconfinfera non poco: ma i naturisti?

Andranno in spiaggia col bigolo di fuori e il muso dentro?

Tette al vento e labbra sotto coperta?

Sarà interessante produrre documenti fotografici per i posteri.

Tornando però a questioni più serie. La Croazia è già pronta a ricevere turisti.

Il nostro maggior competitor adriatico sta lavorando notte e giorno per accaparrarsi una fetta di mercato notevole. Noi invece giochiamo a fare i piccoli geometri burocrati dimenticandoci che forse la nostra nazione vive anche di turismo.

Non so voi, ma i miei suggerimenti pubblicitari sulle maggiori piattaforme social sono: visita la Croazia, Zara: la città da scoprire, i kimoni, viaggio a dorso di mulo in Istria, un unguento contro la vaginite e “Dubrovnik perla del Mediterraneo”.

Di pubblicità italiane neanche l’ombra… neanche un David o un Trullo.

Con molta probabilità non riusciremo a fronteggiare la concorrenza croata.

Oltre il danno, la beffa di dover continuare a seguire le vicende di Nina Moric che è croata.

Quasi quasi mi viene quella sana voglia abruzzese di riconquistare Fiume…

Staremo a vedere e seguiremo gli sviluppi che necessariamente dovranno arrivare in tempi brevissimi data la calura che è già arrivata in Sicilia e in Salento.

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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