Diciassettesimo giorno di quarantena. 17. La disgrazia…
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha appena dichiarato: “Il Coronavirus è una pandemia“.
Il web master di BL Magazine, Valerio, mi comunica che a Napoli è irreperibile il lievito di birra. Si sono tappati in casa tutti i partenopei e impastano. Che delizia!
Volevo raccontarvi invece di come sia iniziata per me questa giornata, o meglio, di quello che è accaduto immediatamente prima. Prima che aprissi gli occhi e salutare questo ennesimo giorno di cattività forzata.
Camminavo in un nebbioso pomeriggio uggioso di un paese irriconoscibile.
Sento chiamarmi. Uno sbarbatello pimpante mi raggiunge. Un pizzetto accennato, qualche brufolo sulla fronte e le inconfondibili sopracciglia ad arco netto di famiglia.
“Riky!” riconosco nell’adolescente mio nipote “hai preso tutto?”
“Certo zio! La dobbiamo mettere a raffreddare, ma ho tutto l’occorrente per brindare!”
Procediamo la camminata verso la mia casa paterna.
“Zio, ma mi vorresti raccontare quando stavamo tutti in quarantena? Io non mi ricordo benissimo come siamo arrivati ad ora, ma ricordo che rimanemmo a casa per tantissimo tempo…”
“Ti ricordi dell’epidemia di coronavirus… bhè, non è arrivato tutto da li, ma quello è solo stato il fatto più eclatante per noi e i cinesi… Vedi era partito tutto da molto prima. Adesso d’estate frequentiamo le spiagge migliori a Brisighella o a Vicenza. Prima si andava in Romagna o in Salento.
“Cosa c’entra?”
“Vedi, probabilmente è partito tutto da lì, o per lo meno ne è stata una causa. Ti ricordi chi sia Greta Thurnberg?”
“Quella che ha vinto il premio Nobel?”
“Si esattamente lei. Ecco, lei ed una marea di studenti in tutto il mondo, iniziarono a protestare per il cambiamento climatico. Si erano accorti che qualcosa andava storto. Ad esempio dove adesso c’è l’Oceano del Nord, prima c’era un enorme ammasso di ghiaccio. Inoltre milioni di persone avevano iniziato a muoversi dalla zona equatoriale verso nord e verso sud. Hanno affrontato deserti e mari per raggiungere i territori meno caldi e sicuri. Noi nel frattempo assistevamo all’Atalanta e alle sue vittorie nella Champions League. Nel frattempo si stava combattendo da anni una orribile guerra in quella che chiamavamo Siria che ora è una regione del Secondo Impero Ottomano.
Accadde che anche lì c’erano persone che fuggivano dai bombardamenti e si erano ammassate sul confine con l’Europa.”
“Si, ma il virus?”
“Aspetta che adesso ci arrivo…. sul finire del 2019 accadde che le nazioni produttrici di petrolio non si misero d’accordo sul prezzo del’oro nero. All’epoca lo utilizzavano per ricavare benzina e per la plastica, ricordi?”
“Si mi ricordo che dovevamo differenziarla anche a scuola!”
“Ecco, proprio in quella occasione la Russia e l’Arabia Saudita fecero un vero e proprio puttanaio per stabilire il prezzo del petrolio destabilizzando tutti i paesi produttori e i paesi che acquistavano il greggio… più o meno nello stesso periodo l’Italia fu l’unica nazione del vecchio blocco occidentale che firmò degli accordi economici con la Cina. La chiamarono “La via della Seta” ed avrebbe previsto enormi scambi commerciali a prezzi vantaggiosi a scapito dei dazi che gli americani avevano imposto sui prodotti cinesi. Proprio in Cina, a cavallo del ’19 e del ’20 dicevano che un signore, avendo mangiato un pipistrello crudo si sia beccato il famoso coronavirus…”
“Mi stai prendendo in giro?”
“Dicevano questo… poi sappiamo tutti che le guerre armate erano qualcosa di vecchio… ma proprio dalla Cina iniziò questo enorme contagio. Milioni di persone segregate e tanti morti… L’Italia fu la prima a chiudere i voli con la Cina e a monitorare la situazione mobilitando biologi e ricercatori. Ma, nonostante questo, arrivò anche in Italia. Ti ricordi che iniziò la quarantena anche per noi?”
“Mi ricordo di quella lunga vacanza, ma non era né tempo di mare e né Natale..”
“Devi sapere inoltre che all’epoca l’allora Gran Bretagna era uscita dall’Unione Europea, ma la cosa che non riuscivamo a comprendere era che le nazioni che ne facevano parte non si erano comportate in maniera uguale… Noi italiani credevamo che fosse semplice che si scatenasse una pandemia un po’ ovunque. Ad esempio il Portogallo, la Germania snobbarono totalmente la cosa. Poi nel marzo 2020 accaddero in pochi giorni degli eventi che all’epoca sembravano totalmente distaccati. La Turchia occupò intere regioni siriane ed aprì i confini con la Grecia creando il panico ad est. In Iran, che all’epoca era la bestia nera degli Stati Uniti, e che oggi chiamiamo Katyperrystan, era decimata anch’essa dal coronavirus rimanendo in ginocchio per il numero di contagiati. La stessa sorte accadde sulla penisola Coreana che non era ancora tornata unita. Loro, assieme alla Cina, erano i maggiori alleati della Russia, messi K.O. dalle polmoniti. Accadde inoltre che Israele aveva intenzione di inglobare tutta la Palestina…”
“Che bel casino…”
“Dici bene! Dici bene! E proprio nel bel mezzo di quel casino globale arrivò la cigliegina sulla torta: Defender Europe la più grande esercitazione degli americani su suolo europeo…. sbarcarono migliaia di soldati in Europa diretti verso Est. I più furbi furono i Norvegesi che si tirarono fuori dall’operazione, fiutando la possibilità di diventare una delle mete tropicali più belle per il futuro.. Poi accadde il fattaccio di cui anche tu hai memoria…e fecero la fine di Napoleone e dell’operazione Barbarossa…”
“Si! Mi ricordo bene zio…. ma ora beviamo!”
“Un bel vodka- lemon a noi e per lo Zar!”
“Vashe zrodovye!”
E bevemmo quella dissetante bevanda!
Sento bussare alla porta e mi sveglio di soprassalto!
Orlando, mio cugino in quarantena con me mi dice con fare suadente e con la delicatezza appenninica: “Li vu lu café?”
Menomale!