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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena -Giorno 23 –


Ventitreesimo giorno di quarantena… e come dicono a Roma: “23 buxxxo de cxxo aiutame té!”

Ma oggi non è proprio un bel giorno. La mia vicina di casa purtroppo non è sopravvissuta alla crisi polmonare di questa notte. Questo virus, uccide davvero.

Questa notizia mi ha adombrato moltissimo. Nonostante questo la vita continua e, mai come oggi, credo che bisogna assolutamente non sottovalutare le limitazioni a cui tutti noi siamo sottoposti.

Nel frattempo negli Stati Uniti hanno iniziato ad accumularsi file infinite davanti ai negozi… che non sono alimentari. Le armerie in qualunque stato dell’aquila a stelle e strisce si trovano a fronteggiare orde di acquirenti di armi da fuoco… personalmente le uniche armi americane che abbia mai apprezzato sono i “Guns & Roses”….

Questa mattina ho scoperto con mio sommo stupore che, nonostante in tutto il territtorio europeo pullulino casi di contagio, c’è una zona d’Italia che resiste. Non v’è traccia del coronavirus.

Si tratta della “Crimea d’Abruzzo” , quel territorio cantato dagli Afterhours in “Quello che non c’è” e descritto da Tolkien nel Signore degli Anelli, un luogo mitologico per molti, ma sempre nel mio cuore e nel mio palato: l’Alto Molise!

La provincia di Isernia resiste in questa psicosi sanitaria.

Dal Matese al Volturno l’agente patogeno non ha osato entrare!

L’inespugnabile territorio non ha focolai!

Ma capiamo il perchè.

Una veduta della provincia d’Isernia dal Matese

Sicuramente si tratta di una zona d’Italia poco abitata e poco antropizzata in generale.

Altro fattore che non ha assolutamente influito al contagio è stata la reazione della popolazione nell’accogliere quei sparuti fuorisede rientrati dalla Lombardia. Ho saputo che schiere di Nonne e Comari, minacciando col mattarello i nipoti, li abbiano rinchiusi in case in campagna stile Decameron.

A Macchiagodena e Frosolone mi comunicano che pattuglie e ronde di volontari moralizzatori immediatamente hanno fatto rincasare sciagurati pedoni senza troppi protocolli istituzionali. Al grido di “Pe la maell vattn a la case!” le persone sono state caldamente invitate a rientrare nei propri domicili.

Le femmine sannite hanno eseguito a menadito le raccomandazioni sanitarie. Inoltre in quelle terre la “femmina comanda”.

La capofamiglia è come l’elefantessa madre che guida il branco in maniera inusitata. Inoltre hanno dovuto semplicemente implementare la loro socialità da balcone. Camminando nel centro storico d’Isernia, da sempre si comunica “windows to windows” molto prima che Bill Gates brevettasse il celebre software.

Altro dato scientifico che prova l’inespugnabilità della provincia molisana è il rapporto tra il contagio di Covid19 e le particelle e le micropolveri derivanti dallo smog. In provincia d’Isernia si respira meglio di qualunque posto d’Italia e d’ Europa.

Invitiamo ufficialmente Greta Thumberg e i ragazzi di Fridays For Future a prendere come modello l’Alto Molise.

Non ci serviano sicuramente i rapporti scientifici per dimostrarlo. Isernia è uno dei posti del mondo abitati da più tempo in assoluto. L’alba degli europei, con moltissima probabilità è partita da lì. Vi invito, quando sarà possibile a visitare il sito paleolitico isernino. Poi nel corso della storia i Sanniti hanno abitato e resistito in quelle valli. Se vi capita, visitate Sepino per immergervi nella ricchezza che quel territorio ha dato ai romani.

Insomma, l’antenato comune di moltissimi europei era dell’Alto Molise.

Sappiatelo!

Siamo un po’ tutti molisani!

Sepino
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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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