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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena -Giorno 53-


Cinquantatreesimo giorno di quarantena.

Di Pecoroni Sardi e Abruzzesi.

E mentre impazza l’epidemia, in due regioni devote al Divin Ovino, praticamente sta accadendo la stessa storia.

Tutta Italia sta ricevendo i frutti della reclusione autoindotta dei cittadini. A macchia di leopardo i contagi continuano altrimenti che pandemia sarebbe?

Ogni giorno, alle 18, da Bolzano ad Agrigento, da Moncalieri ad Otranto si alzano festosi applausi dalle finestre. Un pensiero unico: i medici, gli infermieri e tutti gli operatori del comparto sanitario.

Tutti stiamo riconoscendo l’immane sforzo di quei lavoratori. Tutti stiamo riconoscendo l’essenziale necessità di un servizio sanitario pubblico. Tutti stiamo contribuendo con donazioni ai NOSTRI ospedali affinché aumentino il loro ineguagliabile servizio.

Accade poi che in Italia, in due regioni distanti geograficamente, ma vicinissime per l’atavica tradizione pastorale, i loro Governatori, in maniera del tutto fuori luogo, decidano di andare a finanziare le cliniche private.

Solinas e Marsiglio: due governatori, un unico destino! I Cavalieri dello Zodiaco che, sotto la mitologica e leggendaria visione “celeste”, hanno deciso di formigonizzare le sanità sarda e abruzzese.

Entrambi non hanno notato le fatiche quotidiane delle sanità delle loro regioni. Forse sono convinti che i loro ospedali pubblici, sovraccaricatissimi per gli immensi tagli fatti in passato, con la sola assistenza del Cuore Immacolato della Vergine Maria, continuino la loro opera salvifica dei loro cittadini.

Entrambe le situazioni versano in una crisi epocale.

Molte sono le analogie tra le due regioni. Sia in Terra d’Abruzzi che nell’Isola dei Nuraghe le aree interne fatte di paesini esistono ancora. Intere popolazioni che ostinatamente e coraggiosamente non hanno abbandonato la loro terra natia.

In Abruzzo, dopo il 2009, anno sciagurato per il terremoto, molti nosocomi hanno chiuso i battenti. La popolazione è pressoché rimasta invariata e tutti i pazienti si sono riversati negli ospedali dei centri maggiori andando ad ingolfare il servizio, creando liste d’attesa lunghe come la Parigi-Dakar.

Stessa sorte per gli ospedali Sardi. Loro, però, il terremoto non lo hanno avuto, almeno quello tellurico. I terremoti sono avvenuti nei palazzi Regionali che negli anni hanno confuso le sorti di una regione con caratteristiche peculiari vista la sua natura di isola e di popolazioni con patologie quasi del tutto Made in Sardegna. Ad oggi rischia di chiudere per sempre l’unico ospedale Microcitemico d’Italia. Esso è al servizio di tutti quei pazienti con patologie ematiche. In Sardegna la percentuale è la più alta d’Europa. Che dire, poi, dell’ospedale della Maddalena? L’isola nell’isola. Posto paradisiaco finché sei in sana e robusta costituzione; un inferno in terra se poco poco ti ammali dato che devi sbarcare ad Olbia per curarti.

Entrambe le giunte regionali sono cambiate da poco meno di un anno e, sia Marsilio che Solinas, la primissima cosa che hanno fatto è stata quella di accodarsi ai primi della classe: la Lombardia col sistema Formigoni-Maroni. Infatti hanno regalato a pioggia milioni di euro dei contribuenti ad aziende sanitarie private. Queste stesse aziende, però, sono prive di terapie intensive. Irreperibili per i casi Covid19.

Indubbio è il fatto che in questo momento, oltre al coronavirus, imperversino, come sempre , anche altre patologie.

Quindi, secondo voi, dove dovrebbero andare malati oncologici, pazienti con traumi, infartuati se gli ospedali pubblici stanno attraversando questo tsunami epocale?

Ma ovviamente negli ospedali privati!

Venghino signori! Qui c’è posto per tutti: dai nefritici ai mali brutti!

Il business della salute è cominciato a dilagare inesorabilmente anche nelle terre devote al Divin Ovino.

L’unica differenza con la Lombardia? Sono aree depresse e fragili, di “padrun con gli sghei” ce ne sono solo d’estate.

Che la Transumanza verso Altrove abbia inizio!

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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