Cinquantanovesimo giorno di quarantena.
Il coronavirus non è un affare per coglioni!
Rimbalza da giorni la notizia secondo cui uno studio incrociato del Montefiore Health System e dall’Albert Einstein College of Medicine,negli Stati Uniti, in collaborazione con l’ospedale Kasturba di Mumbai in India , abbia scoperto che il coronavirus si rifugi nei testicoli e per questo determini una maggiore mortalità nella popolazione maschile.
Dopo essermi letto lo studio condotto da questi due enti e pubblicato dall’università di Yale (qui vi riporto il link) cercherò di spiegarvi semplificando quello che avviene all’interno delle gonadi maschili quando un paziente contrae il Covid-19.
Quando il Covid-19 entra nel corpo si lega al recettore umano di ACE2, (enzima associato alla trasformazione dell’angiotensina), che costituisce il punto di ingresso nelle cellule umane per il virus Sars-Cov-2. Praticamente il coronavirus riesce ad incastrarsi a questo enzima che è per la cellula una sorta di serratura per l’accesso. Il virus praticamente ha la forma della chiave e quindi entra indisturbato nei tessuti senza destare alcun allarme da parte degli anticorpi. L’ACE2 è individuabile nel tessuto polmonare, intestinale, cardiaco. Secondo lo studio, è presente anche nei testicoli. Nel tessuto ovarico, invece, la concentrazione è notevolmente inferiore.
I dati a livello globale indicano una maggiore mortalità tra gli uomini. Lo studio aggiunge un ulteriore tassello: 20 pazienti di sesso femminile hanno impiegato in media 4 giorni per guarire dal virus. Gli uomini hanno avuto bisogno di 6 giorni.
Il professor Aditi Shastri, oncologo al Montefiore Medical Center, sostiene che coinvolgimento delle gonadi maschili induce a non escludere un’ulteriore ipotesi: «Prenderei assolutamente in considerazione l’ipotesi che il virus possa essere contenuto nel liquido seminale».
Gli studi sono ancora agli inizi. Come tutti del resto. È importante evidenziarlo ed ammettere che la scienza è efficace solo quando ha tempo per poter compiere esperimenti e ripeterli: è la base del metodo empirico!
È impensabile che in un lasso di tempo così breve, dalla comparsa del primo caso in Cina fino ad oggi 22 Aprile 2020, sia possibile già formulare cure certe o vaccini efficaci!
Nessuno ha la bacchetta magica!
Tornando ai testicoli, sono inevitabili le analogie e lo humor nero che questa scoperta pone in sé.
Mi rendo conto che alla luce di questo noi italiani dovremmo rivedere totalmente le nostre espressioni volgari di uso quotidiano: praticamente appellare qualcuno di essere “senza palle” potrebbe diventare l’espressione lampante da applicare a chi è immune al coronavirus…
Poi la mia mente contorta ha iniziato ad immaginare anche il perché il coronavirus abbia scelto proprio i testicoli.
Cresciuto guardando alla Tv “Esplorando il Corpo Umano” ho immaginato che il Covid19, una volta raggiunto lo scroto, esclami con sommo stupore: “Che bel posto è questo!”.
Il virus, essendo un esteta e appassionato delle simmetrie architettoniche di PALLadio , si emozioni profondamente. Ha trovato la sua terra promessa, il suo posto del cuore.
In effetti i testicoli devono essere un posto divertente e tecnologico. Lì dentro ho sempre immaginato la trivialità degli spermatozoi: lo scroto è come un Pub inglese dove l’allegria regna sovrana! Inoltre è uno di pochi organi del corpo umano che è capace di cambiare immediatamente morfologia in base alle condizioni meteorologiche.
Infatti i testicoli, da soli, riescono a comprendere se sia il caso di lasciarsi sedurre dalla gravità, espandendosi gloriosamente nel vuoto, oppure se ritirarsi come Napoleone a Waterloo in caso di colpi di freddo. Il Cremastere, questo minuscolo muscolo maschile è l’ascensore che rende possibile questo rapido movimento.
I testicoli sono un opera d’ingegneria fenomenale!
Mi chiedo perchè poi nel tempo siano diventati beffa o offesa nei confronti del prossimo!
Alla luce delle nuove ricerche torneranno allo splendore d’un tempo.
Make Testicles Great Again!
Inoltre mi è parsa lampante una strana analogia tra i testicoli ed il coronavirus e la zona più colpita del mondo. Storicamente la bergamasca e la pianura veneta sono stati i territori in cui il celebre condottiero rinascimentale, Bartolomeo Colleoni, bazzicava.
Colleoni godeva di gloria terrena. Un soldato di ventura coraggiosissimo. Le sue gesta sono giunte fino a noi! Bartolomeo andava fiero del suo cognome. Noi ora lo leggiamo all’italiana, ma all’epoca la doppia “ll” era letta alla spagnola…
Ed “ll” in spagnolo è l’equivalente del gruppo “gl”. Infatti lo stemma del condottiero riportava tre paia di così detti nella sua regale foggia. È noto inoltre che durante le battaglie il Colleoni e i suoi prodi gridassero all’unisono “Coglioni! Coglioni! Coglioni!” sia per prendere funesto il loro attacco, ma anche per omaggiare il terzo testicolo del loro capo.
Bartolomeo Colleoni soffriva di poliorchidismo: aveva tre testicoli. All’epoca era qualcosa di cui andarne fieri, tant’è vero che questa suo involontario talento divenne simbolo araldico.
Nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta c’è il sarcofago di Colleoni. Mi auguro che un giorno tutti quanti possiamo tornare a visitare quella splendida città, anche per andare a vedere di persona il fregio testicolato di Bartolomeo Colleoni.