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La “Camera Ardente” dello Stato di Diritto (Editoriale BL Magazine)


La cosa peggiore che possa capitare al popolo italiano è subire la totale mancanza dello “Stato di Diritto” che qualifica la nostra Nazione come Repubblica.

I fatti di Roma, dell’assassinio del Carabiniere Mario Rega sono noti ormai a tutti. Anche un fatto di cronaca subisce, quotidianamente, una strumentalizzazione politica ed alimenta dinamiche di sospetto e di indegna sfiducia nei confronti di qualunque istituzione.

Dovremmo tutti quanti renderci conto della oggettiva manipolazione dei fatti per mano, non solo dei mass media, ma anche delle erudite équipe di comunicazioni di taluni soggetti politici che minano costantemente l’osservanza di procedure riguardanti la magistratura, e fanno in modo che si alimenti odio da stadio nel popolino.

Non ultimo l’epilogo (?) che vede coinvolti gli assassini, rei confessi, del carabiniere. Con otto pugnalate hanno ammazzato crudelmente Mario Rega. È indubbio che un atto così feroce vada punito e vada assolutamente trattato con la massima attenzione, e che tutti dovremmo stringerci in un mesto cordoglio alla famiglia del Militare vittima di un efferato assassinio.

Ahimè, però, questo fatto di cronaca si è trasformato in un “mattatoio ideologizzato” da politici che millantano la ragione assoluta, calpestando, in maniera seriale, il corso delle cose.

Solo venerdì mattina, data la notizia, senza sapere chi fossero i colpevoli, si additavano presunti magrebini o africani, facendo fioccare, come neve in Siberia, la riapertura dello stra-utilizzato argomento dell’immigrazione.

Come se, dati alla mano, avessimo fatto ereditare tutto il crimine nazionale ai forestieri.

Accade che, e mai nessuno lo avrebbe immaginato, i colpevoli siano due giovani maggiorenni statunitensi. E da qui le pagine social dei politici hanno iniziato ad essere abitate da placidi felini e peonie.

Accade che, sabato mattina, dopo il clamore mediatico degli ultimi giorni, i due ragazzi siano stati arrestati. Accade anche che, qualche maldestro carabiniere, abbia puntualmente fotografato il pre interrogatorio di uno dei due. Accade anche che l’immagine in pochissimi secondi fa il giro del web. Il ragazzo è bendato e ha le mani ammanettate dietro la schiena ed è ricurvo su una sedia. Probabilmente in Tex Willer un arresto del genere lo abbiamo visto tutti. In una Nazione come l’Italia tutto questo è inconcepibile.

Accade anche che dalle pagine ufficiali di un partito di maggioranza venga ripostata la foto chiedendo alla fan base di esprimersi se fosse una “immagine abberrante”. Non vi invito assolutamente a fare il bagno nell’odio delle risposte.

Vi invito invece a considerare quanto stiamo andando alla deriva democratica.

L’illuminismo Italiano è ricordato soprattutto per il suo esponente di fama internazionale Cesare Beccaria che con il suo saggio “Dei delitti e delle Pene” ha stimolato le democrazie moderne per una giustizia più equa ed umana. Era il 1764 quando scriveva questo:

Una crudeltà consacrata dall’uso nella maggior parte delle nazioni è la tortura del reo mentre si forma il processo, o per constringerlo a confessare un delitto, o per le contraddizioni nelle quali incorre, o per la scoperta dei complici, o per non so quale metafisica ed incomprensibile purgazione d’infamia, o finalmente per altri delitti di cui potrebbe esser reo, ma dei quali non è accusato. Un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice, né la società può toglierli la pubblica protezione, se non quando sia deciso ch’egli abbia violati i patti coi quali le fu accordata. Quale è dunque quel diritto, se non quello della forza, che dia la podestà ad un giudice di dare una pena ad un cittadino, mentre si dubita se sia reo o innocente?

Cesare Beccaria – Dei delitti e delle pene

Beccaria è il fondamento della maggior parte dei Codici Penali internazionali.

Ma possiamo benissimo fare anche a meno di una nozione giuristica come questa ed appellarci, anche noi, al buon senso che tanto va di moda nei comizi elettorali a ciclo continuo perpetuati h24 a tutti i mezzi di comunicazione.

Il mio buon senso mi spinge ad affermare che anche il più becero criminale debba essere trattato come Persona.

Il mio buon senso mi spingere a credere che fotografare un reo confesso in quello stato farà in modo che la sua confessione sarà inutilizzata dato che è illegale dare diffusione delle immagini degli arrestati.

Il mio buon senso percepisce che a breve l’ambasciata Americana, dopo la diffusione delle immagini, farà pressione per rispedire negli USA gli assassini, facendo in modo che la vittima non abbia giustizia (Amanda Knox docet).

Il mio buon senso mi porta a percepire che la campagna giustizialista e forcaiola che si sta compiendo sui fatti di cronaca alimenta ed introietta nel popolo una situazione di disagio collettivo ed anche il moltiplicarsi di nemici immaginari ovunque affinchè lo stesso popolo si distragga dalle miserie quotidiane e dall’arretrarsi dei diritti di tutti.

Il mio buon senso mi spingere a dire a gran voce che per ben tre volte si sia calpestata la dignità del Carabiniere Mario Rega, che nel compiere il suo dovere di difendere noi cittadini è stato ammazzato, vilipeso e soprattutto strumentalizzato.

L’Orgoglio Italiano non è soltanto di una parte politica conservatrice ma è soprattutto di chi si batte affinché i Diritti Umani vengano sempre tutelati.

L’Italia sta andando alla deriva, non ci sarà alcuna ONG che ci salverà…

assassino rega bendato
Dal profilo facebook di Matteo Salvini
Mario Rega, carabiniere
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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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