Sono passati 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino.
Quanto accaduto alla capitale tedesca ha segnato ideologicamente una cesura netta. Il 9 novembre 1989 è diventata una data simbolo tra un prima ed un dopo. Il processo di “pacificazione” occidentale pare sia iniziato sgretolando il duro confine cittadino di Berlino. Una serie di repentini cambiamenti socio politici hanno apportato il mutamento dello scacchiere internazionale facendo avanzare tutte le Nazioni del vecchio continente.
Un effetto domino che ha permesso la creazione della Comunità Europea. La fine delle dittature nel blocco degli stati ad Est. La caduta dell’Urss e la rinnovata indipendenza degli stati Baltici.
Inoltre ha posto ideologicamente fine alla Guerra Fredda tra Usa e Urss.
Il 9 Novembre 1989, invero, è anche la presa di coscienza dei cittadini tedeschi della fine delle ideologie. Era inaccettabile che l’Unità Nazionale di un popolo linguisticamente coeso fosse spartito in due nazioni come un bue nel macello. Dietro la caduta del Muro di Berlino si cela la nascita di un terzo polo internazionale che ha destabilizzato le forze internazionali. La nascita effettiva dell’Europa Economica prevedeva la riunione delle due Germanie. Soltanto ricostituendo un’unica nazione nel centro dell’Europa era fattibile il grande disegno del Manifesto di Ventotene.
Oggi si celebra il trentennale della Caduta del Muro. Se la Storia è maestra affinché l’umanità non ripeta i medesimi errori ed orrori, nel caso del Muro di Berlino, la Storia appare come un’algida supplente ignorante che non ha permesso il trapasso di nozioni all’umanità tutta.
Metafore a parte. Per chi crede che non sia giusto costruire muri divisivi per risolvere conflitti deve rivedere assolutamente le prorpie posizioni. Dal 1989 al 2019 il mondo, aimè, ne ha costruiti moltissimi, non solo di cemento. Insomma , citando il compianto Umberto Eco, l’umanità sta procedendo “a passo di Gambero” sotto questo aspetto.
Di seguito troverete , per ogni continente, i muri che attualmente sono attivi, ed anche quelli in fase di costruzione. Quando il Muro di Berlino venne abbattuto, trent’anni fa, erano 16 le recinzioni in tutto il mondo. Oggi sono addirittura 63, che interessano 67 stati, completate o in fase di progettazione.
Vi invito caldamente a commentare il seguente articolo facendoci sapere quali sono i vostri pensieri a riguardo.
ASIA
Arabia
Saudita–Yemen
Anno
di costruzione: 2013
Lunghezza:
1.800 chilometri
Motivo:
impedire presunte infiltrazioni terroristiche
Iran–Pakistan
Anno
di costruzione: 2007
Lunghezza:
700 chilometri
Motivo:
proteggere il confine dalle infiltrazioni dei trafficanti di droga e
dei gruppi armati sunniti
Corea
del Nord–Corea del Sud
Anno
di costruzione: 1953
Lunghezza:
4 chilometri
Motivo:
la divisione delle due Coree in seguito alla guerra del 1953
Israele–Egitto
Anno
di costruzione: 2010
Lunghezza:
230 chilometri
Motivo:
contrastare terrorismo e immigrazione irregolare
Israele–Palestina
Anno
di costruzione: 2002
Lunghezza: 730 chilometri
Motivo: impedire
l’entrata in Israele dei palestinesi, prevenire attacchi
terroristici
India–Pakistan, line
of control
Lunghezza:
550 chilometri
Motivo: dividere la regione del Kashmir in due
zone, quella sotto il controllo indiano e quella sotto il controllo
pachistano
India–Bangladesh
Anno
di costruzione: 1989
Lunghezza: 4.053 chilometri
Motivo:
fermare il flusso di immigrati provenienti dal Bangladesh, bloccare
traffici illegali e bloccare infiltrazioni terroristiche
Pakistan–Afghanistan, Durand
Line
Lunghezza:
2.460
Motivo: chiudere i contenziosi territoriali tra i due stati
che risalgono all’epoca coloniale
Kuwait–Iraq
Anno
di costruzione: 1991
Lunghezza: 190 chilometri
Motivo: arginare
un’eventuale nuova invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, dopo
la guerra del golfo
Inoltre:
Turchia – Siria (si attendono nuovi sviluppi dopo l’invasione del Kurdistan Siriano)
Turchia- Iran,
Emirati Arabi Uniti – Oman,
Iran- Iraq,
Uzbekistan – Nazioni confinanti.
AFRICA
Zimbabwe–Botswuana
Anno
di costruzione: 2003
Lunghezza:
482 chilometri
Motivo:
la motivazione ufficiale è contenere i contagi tra il bestiame ed
evitare lo sconfinamento delle mandrie, ma in realtà la motivazione
sembrerebbe essere quella di impedire l’arrivo di migranti
irregolari
Marocco–Sahara
occidentale, Berm
Anno
di costruzione: 1989
Lunghezza:
2720 chilometri
Motivo:
difendere il territorio marocchino dal movimento indipendentista
Fronte Polisario
Ceuta
e Melilla–Marocco
Anno
di costruzione: 1990
Lunghezza:
8,2 chilometri e 12 chilometri
Motivo:
bloccare l’immigrazione irregolare dal Marocco nelle enclavi
spagnole di Ceuta e Melilla
In fase di costruzione:
Tunisia e Algeria – Libia,
Kenia – Somalia,
Namibia – Angola,
Sudafrica – Mozambico.
EUROPA
Cipro
zona greca–zona turca, linea
verde
Anno
di costruzione: 1974
Lunghezza: 300 chilometri
Motivo: il muro
corrisponde alla linea del cessate il fuoco voluto dall’Onu in
seguito al conflitto che divise l’isola
Bulgaria-Turchia
Anno
di costruzione: 2014
Lunghezza: 30 chilometri
Motivo: arginare
i flussi migratori provenienti da est
Irlanda,
Belfast cattolica–Belfast protestante, peace
lines
Anno
di costruzione: 1969
Lunghezza:
13 chilometri
Motivo:
separare i cattolici e i protestanti dell’Irlanda del Nord
Estonia, Lettonia, Lituania – Russia
Anno di costruzione: previsto completamento 2021
Lunghezza: 700 km circa
Motivazione: non dichiarata ufficialmente.
Ungheria – Serbia, Romania, Croazia
Anno di costruzione: 2018
Lunghezza: 1200 km
Motivazione: arrestare il flusso di migranti.
Austria – Slovenia
Anno di costruzione: 2018
Lunghezza: 550 km
Motivazione: arrestare il flusso di migranti.
Segnaliamo anche le zone di confine dove sono stati implementati negli ultimi 3 anni i chilometri di inferriate e fili spinati:
Macedonia- Grecia,
Grecia e Bulgaria – Turchia,
Ukraina- Russia.
AMERICA
Stati
Uniti–Messico, muro
di Tijuana
Anno
di costruzione: 1994
Lunghezza:
1.000 chilometri
Motivo:
impedire l’arrivo negli Stati Uniti dei migranti irregolari
messicani e bloccare il traffico di droga
In fase di costruzione anche:
Messico – Guatemala,
Brasile – Tutte le nazioni confinanti ( alias: il delirio di Bolsonaro [ndr])