È stato uno dei protagonisti della puntata del 1 dicembre scorso a Portobello, la trasmissione di Raiuno condotta da Antonella Clerici. Per la rubrica “Fiori d’arancio“, per la prima volta nella storia del memorabile mercatino della tv, la ricerca dell’anima gemella si è tinta di arcobaleno. Ne abbiamo parlato ieri qui.
A raccontare la sua storia è stato Alessio, ragazzo siciliano di 27 anni trapiantato ormai da diversi anni a Milano, che incalzato dalle domande della Clerici ha candidamente ammesso, senza troppi clamori ma solo con limpida ed emozionante naturalezza, di cercare un “uomo risolto” per una relazione duratura. Ma non solo: ha portato in tv un esempio di serenità interiore che trova le basi nell’amore incondizionato della propria famiglia.
Potevamo noi di BL Magazine lasciarvi all’oscuro di cos’è successo dopo? Ma neanche per sogno! Abbiamo raggiunto Alessio telefonicamente e lo abbiamo sottoposto a qualche domanda per saperne di più. Per i più curiosi, qui potete recuperare l’intervento di Alessio a Portobello.
Alessio, come sei approdato a Portobello?
Qualche tempo fa sono stato contattato da un ragazzo che lavora per la redazione del programma e che è tra i miei contatti di facebook. Ha visto il mio profilo e mi ha proposto di partecipare alla trasmissione. Incuriosito, ho deciso di provare a vedere di cosa si trattasse e ho fatto un provino. Una volta che i hanno spiegato quale fosse il loro intento ho accettato.
Cosa ti ha convinto della proposta?
Al di là della trasmissione in sé e del segmento che mi ha visto protagonista, ho colto l’opportunità di lanciare un messaggio positivo e mi ha interessato l’idea che fossi io a veicolarlo, quel messaggio. Ci siamo incontrati su questo punto: anche il loro intento era di portare la tematica dell’omosessualità nella prima serata del sabato sera su Raiuno.
Cosa hai provato nel fare questo coming out in diretta tv, praticamente alla nazione?
Ma guarda, forse quella è la cosa che mi è pesata meno. Ho avuto un po’ di ansia, quello certo, ma non mi è importato del giudizio esterno, non sono quel tipo di persona. Ciò che ho a cuore maggiormente è il parere dei miei affetti, della famiglia.
La tua famiglia, appunto. Hai avuto il loro supporto per questa esperienza?
Ci sono state un po’ di discussioni sull’eventualità di partecipare, ma solo per la paura di ripercussioni successive alla messa in onda che alla fine si sono risolte con un “fa’ ciò che senti“. Quindi pieno supporto da parte loro.
Mia madre si è preoccupata, ha voluto che la rincuorassi anche una volta tornato a casa. Certo, non viviamo in uno stato proibitivo e la città dove abito, Milano, sotto questo punto di vista è piuttosto vivibile. Ovviamente dopo non è successo nulla, se non cose positive.
Antonella Clerici ha introdotto la tua storia con estrema delicatezza. Hai avuto modo di parlare con lei prima della trasmissione?
L’ho conosciuta il giorno prima, durante le prove, ma è stato un saluto veloce e ci siamo poi visti direttamente in trasmissione. Mi ha dato un’impressione molto positiva, quando l’ho incontrata ero imbarazzato e lei ha saputo mettermi a mio agio. Nel fuori onda è venuta a farmi i complimenti e mi ha voluto nei saluti finali accanto a lei, è stata una sua decisione. È stata molto carina e simpatica.
Ovviamente tutti noi vogliamo sapere se la tua inserzione in “Fiori d’arancio” ha avuto un seguito. Qualcuno ti ha contattato?
Sì, in parecchi devo dire.
Siamo curiosissimi: quanti?
Direi un centinaio. (ride imbarazzato, ndr)
Ah però. Complimenti!
Poi tra l’altro qualcuno mi ha ricercato anche il giorno dopo. Conoscevano solo il mio nome ma sono riusciti a trovarmi sui social. Poi però sono usciti degli articoli e questo ha reso la ricerca più semplice, ecco. Durante la trasmissione però ho parlato con una trentina di persone, ad un certo punto non riuscivo più a chiedere i contatti e ho detto loro di contattarmi sui social.
La domanda viene da sé: hai incontrato qualcuno?
Incontrato ancora no! (ride), perché la maggior parte di chi mi ha scritto non è di Milano, a parte due persone dell’hinterland. Però ho mantenuto i contatti con un ragazzo che non è a Milano, quello che è stato mostrato in diretta con la videochiamata.
Una nota negativa di questa vicenda sono stati alcuni commenti di bassa lega pubblicati sulla pagina ufficiale della trasmissione, che non riportiamo qui per non dare un momento di notorietà a questi leoni da tastiera. Si è trattato di commenti di chiaro stampo omofobo. Li hai letti?
Sì, li ho letti. Molto semplicemente mi è venuto da sorridere. Come il resto, sono anche quelli un ampio spettro della società che ci circonda. Ho notato comunque che su dieci commenti ce n’erano uno, due negativi e il resto assolutamente positivi e qualcuno anche in mia difesa. Perciò non li ho considerati. Ripeto, parto dal presupposto che io sono stato lì per lanciare un messaggio, e nel momento in cui qualcuno scrive “la gente non arriva a fine mese e lui pensa a cercare l’anima gemella” mi rendo conto che non ci sono neanche le basi per un dialogo, non c’è niente da discutere. Comunque non me la sono presa, assolutamente. Ho letto i commenti positivi e mi sono concentrato soprattutto su quelli. Ciò che mi ha fatto dispiacere è stato altro.
Cosa?
È capitato che declinassi qualche invito di gente che mi aveva scritto, e mi sono state scritte cose poco carine. Questo è ciò che mi è più dispiaciuto. È mancata anche la comprensione del messaggio, ad esempio c’è stato chi ha pensato che io fossi alla ricerca di visibilità e che non avessi poi tanto bisogno di rivolgermi a una trasmissione per cercare l’anima gemella. Ma non era quello che volevo trasmettere.
In trasmissione hai detto che cerchi una persona risolta. In particolare a cosa ti riferisci?
Come ho detto in trasmissione, abbiamo tutti dei problemi nella vita. Non potendone fuggire, è il modo in cui questi vengono gestiti e la voglia di risolverli che fa la differenza. Cercare l’aiuto di qualcuno non è una sconfitta, ma una conquista. E poi per persona risolta intendo qualcuno che non ha dubbi su ciò che vuole, consapevole della vita e di ciò che può portare, che sia pronto a viverla completamente e a non annullarsi per questioni legate al passato. Chi è ancora legato a trascorsi che non riesce ad abbandonare non può stare con me.
Ti faccio un’ultima domanda, te la butto così: se ti dovesse contattare la redazione di Maria De Filippi per offrirti il trono gay di Uomini e donne?
Me l’hanno già chiesto alcuni miei amici! (ride, ndr). Direi di no. Come dicevo all’inizio ho accettato questa partecipazione perché lì vedevo la possibilità di veicolare un messaggio, che noto con piacere essere passato. Non credo che riuscirei a fare lo stesso sul trono gay, quella sì che sarebbe solo una questione di visibilità. Anche se ammetto che il lavoro della De Filippi è encomiabile perché si cerca di scoperchiare un vaso nascosto.
Grazie per aver condiviso con noi la tua storia, Alessio. E buona fortuna per la tua ricerca!
Grazie a voi! Un saluto a BL Magazine.