Comincia oggi 1 Dicembre la grande maratona che porterà BL Magazine, progetto editoriale dell’Associazione N.I.C.H.E – New Ideas Create Human Equality, in collaborazione con la community Bearslicious e la pagina Dr. Rainbow ad informare, indagare e riflettere attorno a tematiche inerenti ai diritti umani.
10 DAYS OF HUMAN RIGHTS è un progetto che coinvolgerà trasversalmente tutte le rubriche del Magazine, e contribuirà a dare maggiore rilievo all’offerta culturale e all’impegno civile che ruotano attorno alle discussioni sui diritti imprescindibili dell’uomo, in tutto il mondo.
Dieci giorni in cui riscriveremo insieme il concetto di “umano”. Una parola che da sola rievoca concetti importantissimi come rispetto, convivenza, tolleranza, incontro, inclusione, abbraccio.
Cominciamo oggi domenica 1 dicembre, la giornata contrassegnata dal fiocco rosso della lotta contro l’AIDS, i dieci giorni di programmazione ad hoc che saranno chiusi dalla Giornata Mondiale dei diritti umani (World Human Rights Day), martedì 10 dicembre.
Buona lettura.
World Aids Day
“Diamo pubblicità all’HIV e all’AIDS per non nasconderlo, perché l’unico modo per farla apparire come una malattia normale come la tubercolosi, come il cancro, è sempre quello di portarla allo scoperto e dire che qualcuno è morto a causa del virus dell’HIV e dell’AIDS. La gente smetterà di considerarla come qualcosa di straordinario.“
Nelson Mandela
Lo slogan della World AIDS Day di UNAIDS di quest’anno è “Global solidarity, shared responsibility“: un modo per mettere al centro la questione della solidarietà globale e della responsabilità condivisa, per difendere i diritti umani come quello alla salute che quest’anno è fortemente condizionato dalla lotta contro il coronavirus.
Ancora oggi, più di 12 milioni di persone sono ancora in attesa di ricevere un trattamento per l’HIV e 1,7 milioni di persone sono state contagiate dall’HIV nel 2019 perché non potevano accedere ai servizi essenziali. Per questo motivo, UNAIDS è uno dei principali sostenitori di un vaccino popolare contro il coronavirus.
I problemi globali richiedono solidarietà globale: poiché i primi vaccini candidati COVID-19 si sono dimostrati efficaci e sicuri, c’è speranza che ne seguano altri, ma gravi minacce e interessi economici stanno mettendo a rischio un equo accesso alle cure: sarebbe una conquista di civiltà se le aziende farmaceutiche intendessero condividere apertamente la loro tecnologia e il loro know-how per promuovere i loro diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, dimodoché questi possano essere acquisiti su vasta scala per proteggere quante più persone e poter rilanciare l’economia globale.
Le origini della giornata
Il primo World AIDS Day si è tenuto nel 1988, in occasione del Summit Mondiale dei Ministri della Sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS, ed è stata in seguito adottata da governi, organismi internazionali e associazioni. Dal 1987 al 2004 è stata organizzata da UNAIDS. Si tratta della prima giornata mondiale dedicata alla salute.
A livello globale, circa 37,9 milioni di persone convivono con l’HIV (si segna un +1,2 milioni rispetto all’anno scorso). Nonostante il virus sia stato identificato solo nel 1984, oltre 35 milioni di persone sono morte di HIV o AIDS, rendendola una delle pandemie più distruttive della storia.
Oggi sono stati fatti progressi scientifici nel trattamento dell’HIV, esistono leggi per proteggere le persone che vivono con l’HIV e comprendiamo molto di più sulla condizione. Tuttavia, la Giornata mondiale contro l’AIDS è importante perché ricorda al pubblico e al governo che l’HIV non è scomparso: c’è ancora un bisogno vitale di raccogliere fondi, aumentare la consapevolezza, combattere i pregiudizi e migliorare l’istruzione, soprattutto l’educazione sessuale.
Il report UNAIDS
Analizzando il report annuale rilasciato da UNAIDS, si è in possesso di stime di nuove infezioni HIV e decessi per cause correlati all’AIDS in misura sempre più esatta, grazie al confronto dei dati aggregati regionali e locali.
Dei 38 milioni di persone che convivono col virus HIV nel mondo, solo 25,4 milioni ha accesso al trattamento.
Le nuove infezioni da HIV sono state ridotte del 23% dal 2010, grazie in gran parte a una sostanziale diminuzione del 38% in Africa orientale e meridionale. A fronte di questo, nel resto del mondo l’HIV ha ripreso a galoppare: le infezioni sono aumentate del 72% in Europa orientale e Asia centrale, del 22% in Medio Oriente e Nord Africa e del 21% in America Latina.
A livello globale, sono ancora 690.000 le morti legate all’AIDS nel 2019 e
1,7 milioni di nuove infezioni. Gli obiettivi UNAIDS di riduzione dei decessi per AIDS e infezioni da HIV sotto il mezzo milione entro il 2020, inevitabilmente non potranno essere raggiunti.
A guidare l’espandersi dell’epidemia sono soprattutto la violenza di genere e le disuguaglianze sociali: nell’Africa subsahariana, giovani donne e adolescenti le ragazze rappresentavano una nuova infezione su quattro nel 2019, nonostante costituiscano circa il 10% del totale della popolazione.
Si stima, infatti, che a livello globale 243 milioni di donne e ragazze (di età compresa tra i 15 e i 49 anni) siano state sottoposte a violenza sessuale e / o fisica perpetrata da un partner intimo negli ultimi 12 mesi. Questo dato va incrociato con un altro, ossia che le donne vittime di violenza hanno 1,5 possibilità in più di contrarre l’HIV rispetto alle donne non violentate.
Il rischio, poi, aumenta per la categoria delle lavoratrici del sesso, che hanno un rischio 30 volte maggiore di contrarre l’HIV rispetto alla popolazione generale.
Trattare l’HIV è ormai più semplice rispetto a quindici, venti anni fa. È opportuno garantire, in tutto il mondo, un adeguato diritto alla salute. Ciò deve includere sforzi concertati smantellare ingiustizie e disuguaglianze che mettono giovani donne e ragazze, persone che non usano precauzioni, prostitute, persone transgender, tossicodipendenti, prigionieri e migranti, a maggior rischio di contrarre l’infezione con l’HIV.
Affrontare il problema dell’HIV deve essere di esempio per come si combatte l’epidemia del covid. Milioni di persone sono morte a causa dell’AIDS mentre c’erano farmaci disponibili che avrebbero potuto salvare le loro vite. Bisogna garantire che il trattamento per il COVID-19 e un eventuale vaccino contro il coronavirus sia facilmente accessibile per tutti e gratuito, completamente finanziato.
Il rapporto globale UNAIDS 2020 è una “chiamata alle armi”, come affermato dalla direttrice esecutiva Winnie Byanyima: l’obiettivo è quello di muoversi “lungo le faglie delle disuguaglianze“.