Questa settimana per la rubrica BL Legalità parliamo degli acquisti effettuati su internet, delle problematiche in cui si può incorrere e dei rimedi, che possono avere natura legale ma che molte volte risiedono nell’accortezza avuta al momento dell’acquisto.
Quali sono i rimedi legali?
Questi sono contenuti nel nuovo codice del consumo, D. Lgs 21/2014, riformato dalla Direttiva 2011/ 83/ UE.
Nel nuovo Codice del Consumo è stato stabilito che bisogna acconsentire e confermare di essere a conoscenza del fatto che il servizio di cui si sta usufruendo è a pagamento. Questo significa che, prima di confermare l’acquisto, deve apparire una scritta evidente e chiara da cui si evince, senza dubbio alcuno, che il servizio e/o il prodotto è a pagamento.
Altra accortezza è che il costo del prodotto o servizio, incluso ogni addebito supplementare, deve essere indicato. Il costo, quindi, che appare vicino all’articolo deve essere totale.
Non possono più esserci, inoltre, caselle preselezionate. Questo significa che se si vuole acquistare un prodotto aggiuntivo, lo stesso debba essere appositamente selezionato. In precedenza, invece, i prodotti aggiuntivi non desiderati andavano deselezionati uno per uno.
La tutela maggiore, tuttavia, è quella dell’estensione del periodo in cui esercitare il diritto di recesso.
Come funziona il diritto di recesso?
Abbiamo già parlato del diritto di recesso in un precedente articolo di questa rubrica ma ricapitolando: nei 14 giorni (prima erano sette), successivi all’acquisto si ha il diritto di cambiare idea e, quindi, restituire il prodotto liberamente.
Se il consumatore non è stato avvertito della possibilità di usufruire del diritto di recesso, allora il periodo entro il quale potrà essere esercitato il diritto si estenderà ad un un anno.
Specifichiamo che il diritto di recesso, che decorre dal momento in cui si ricevono le merci, è esteso alle aste on line, ad esempio quelle che avvengono anche su eBay, solo se ad acquistare il bene è un professionista.
Una conseguenza dell’esercizio del diritto di recesso è quella di avere diritto al rimborso che deve coprire anche le spese di consegna, salvo diversa ed espressa previsione.
Sono state introdotte tutele per il corretto esercizio del diritto di recesso?
Si, certamente.
La prima è che sono state eliminate tutte le sovrattasse per l’uso di carte di credito e per i servizi di assistenza telefonica. La seconda è che se la politica aziendale prevede che i costi di consegna siano a carico del consumatore, i venditori devono informare chiaramente e preventivamente i consumatori altrimenti i predetti costi rimarranno a loro carico.
Sono previste delle sanzioni per chi non rispetta le regole?
Si, il venditore/commerciante che non rispetta le regole potrà essere sanzionato con una sanzione che va da un minimo di 5.000,00 euro fino ad un massimo di 5 milione di euro.
Quali sono i consigli da seguire per autotutelarsi?
Il primo consiglio è connesso al bancomat e alle carte di credito che sono i mezzi di pagamento più utilizzati in caso di acquisiti on line.
Bancomat e carte di credito non vanno mai affidate a terzi ed il loro pin non deve mai essere conservato vicino alle stesse oppure, come comunemente succede, all’interno del portafoglio. Questo perché in caso di furto è molto più semplice utilizzare gli stessi per acquisti on line.
Altra tutela è quella di verificare periodicamente il proprio conto corrente poiché capita sovente che utilizzando i codici/ pin su siti non protetti poiché gli stessi vengano utilizzati per ulteriori piccoli acquisiti on line.
Le truffe via internet, purtroppo, sono sempre più numerose.
Quanti tipi di truffa on line esistono?
Principalmente quattro.
L’Hacking, tramite il quale vengono violati i database dei venditori e per tale ragione vengono rubati tutti gli estremi delle carte di credito dei clienti.
Il Boxing, che si verifica quando la carta di credito viene rubata nel tragitto postale tra l’emittente ed l’utilizzatore.
Lo Sniffing. che si verifica quando vengono intercettati i dati che viaggiano on line.
E poi quella più diffusa il Pishing.
Cosa è il Pishing?
Si riceve una mail che è del tutto simile a quella tante volte ricevute dalla propria banca oppure dai siti dove di solito si acquista solo dopo essersi registrati. Nella mail si invita l’utente a ripetere la registrazione, in modo da carpire tutti i dati personali, e si invita a collegarsi al sito web utilizzando l’apposito link.
Come ci si può tutelare?
Per prima cosa occorre ricordare che le Banche non chiedono la conferma dei dati personali tramite mail perché per operazioni così delicate si contattano personalmente i clienti. Se ricevete una di queste mail cancellatela immediatamente e se avete dubbi chiamate il numero verde della vostra banca.
Molto utile sarebbe un filtro antispam e prima di cliccare sul link verificate che sia identico a quello che di solito utilizzate.
Come si può evitare una truffa durante un’asta on line?
Per prima cosa non fidarsi dei feedback che molte volte si rivelano del tutto inutili.
Proprio per questa ragione molti siti, ove si svolgono le aste, hanno previsto dei sistemi di rimborso, che in genere non superano i 500 euro. Tali rimborsi sono previsti solo per quelle transazioni che sono state effettuate tramite mezzi di pagamento rintracciabili.
In genere, infatti, i tentativi di truffa si riconoscono perché il truffatore propone uno sconto, anche non macroscopico, a patto che il pagamento non sia tracciabile oppure invita a concludere la transazione al di fuori del canale protetto offerto dal sito.
Nel caso in cui si rimanga vittima di una truffa on-line allora occorre recarsi immediatamente agli uffici della Polizia Postale che è l’unica ad avere competenza su questo tipo di reati che si consumano in rete.
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