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Articolo 3 della Costituzione Italiana: uguaglianza formale e sostanziale.

- 10/10/2018
Art. 3 Costituzione italiana


Questa settimana per la rubrica BL Legalità affronteremo l’argomento dell‘uguaglianza che nella nostra Costituzione viene trattato e disciplinato dall’articolo 3.

Il predetto articolo infatti, prevede che

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Il contenuto di questa previsione è enorme, e soprattutto in aperto contrasto con la carenza legislativa che dovrebbe far sì che l’uguaglianza fosse rispettata ed applicata.

Abbiamo visto ed avuto prova delle enormi difficoltà che hanno caratterizzato l’approvazione di Leggi a tutela di un differente concetto di famiglia, delle unioni civili, dell’omogenitorialità, del testamento biologico e così via.

Se veramente vi fosse una corretta applicazione di questo articolo e di quello che inconfutabilmente è un principio costituzionale, oggi dovremmo trovarci in una situazione ben differente.

Dovremmo avere uno Stato che tutela i diritti di tutti senza alcuna distinzione legata, come esplicitamente dichiarato, al sesso, alla razza, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche o alle condizioni personali e sociali.

Al primo comma l’articolo 3 riconosce l’uguaglianza formale mentre al secondo quella sostanziale.

Distinzione tra uguaglianza formale e sostanziale

La distinzione nasce perché con l’uguaglianza formale si intende che tutti sono titolari dei medesimi diritti e dei medesimi doveri perché siamo tutti uguali innanzi alla Legge.

Proprio perché noi tutti siamo uguali innanzi alla Legge, dovrebbe essere lo Stato ad eliminare le barriere, indipendentemente dalla loro natura, che impediscono di realizzare pienamente la propria personalità.

L’attività che dovrebbe essere compiuta dallo Stato integra quella che il secondo comma dell’articolo 3 definisce uguaglianza sostanziale ovvero il dovere dello Stato di agire per mettere tutti nelle medesime condizioni.

Questo comporta che tutti dovremmo vedere tutelata la nostra salute, il nostro pensiero e tutto ciò che caratterizza la singola persona.

Nessuno dovrebbe essere discriminato, in nessuna occasione, perché appartenente ad una determinata razza o perché professa una religione differente.

Soprattutto, nessuno dovrebbe essere discriminato in virtù del proprio orientamento sessuale.

Uguaglianza Formale e sostanziale

Tutti i cittadini sono uguali e hanno i medesimi diritti e doveri.

Criticità

Eppure oggi, nonostante la strada sia stata tracciata ancora non si può parlare di uguaglianza sostanziale, ed anzi moltissimi cittadini vengono ad essere discriminati tanto che sempre più spesso si avanzano proposte di Legge atte a tutelare le minoranze e ancora oggi si parla di odio razziale.

L’articolo 3 ha consentito lo sviluppo di innumerevoli diritti e oggi consente la tutela degli stessi.

Sulla base di questo articolo sono sorti il diritto alla salute, il diritto all’istruzione, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.

Questa strada, che come detto, già da tempo è stata tracciata deve essere seguita non per il riconoscimento di un diritto ma per la tutela dello stesso.

Può essere una distinzione sottile ma la pari dignità, prevista dal predetto articolo, comporta che non occorre combattere per avere gli stessi diritti poiché già li abbiamo ma che occorre combattere per la tutela degli stessi.

Sono due circostanze che, da un punto di vista giuridico e non solo, comportano una differenza abissale: non devo lottare per far riconoscere un diritto inesistente devo lottare per la tutela del mio diritto.

Possiamo solo auspicare che questo articolo venga ad essere ricordato quante più volte possibile soprattutto quando ancora si parla di discriminazione e di Leggi differenti a tutela delle minoranze!

Art. 3 della Costituzione italiana

 


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Non faccio l'Avvocato ma lo sono. Calabra di nascita e "fiorentina" per adozione.

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