È finita a processo per stalking la donna 55enne che, a Ravenna, ha tormentato per anni le due vicine di casa, abitanti dello stesso condominio, perché lesbiche e unite civilmente.
La stalker avrebbe perpetrato nel tempo insulti, vessazioni e turbative alla quiete delle due donne fomentata dalla sua intolleranza verso l’orientamento sessuale delle sue vicine di casa.
Parole feroci come “Brutte lesbiche, fate schifo“, rumori, dispetti a tutte le ore del giorno, minacce, tutte azioni che avrebbero condotto le due vittime ad un crescendo di esasperazione, portando addirittura una delle due a pensieri suicidi.
La vicina, finalmente denunciata, è comparsa davanti al giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti, che tuttavia ha concesso tempo per concordare un risarcimento alla parte offesa e chiudere la faccenda in sede extragiudiziale.
Arcigay Ravenna: “Notizie a cadenza giornaliera, presto una legge che criminalizzi l’omofobia”
Il Presidente di Arcigay Ravenna Ciro Di Maio ha commentato la vicenda, dichiarandosi pronto a costituire l’associazione come parte civile del processo nell’eventuale fase del giudizio in tribunale.
“Un attacco ad una famiglia è un attacco alle famiglie tutte. Anche quelle formate da due donne. Ennesimo attacco omofobo a Ravenna, questa volta ai danni di due donne sposate.“
E continuando: “Tanta è la rabbia nel sapere che ancora si discuta della necessità di una legge nazionale che criminalizzi l’omofobia quando le cronache sono popolate da tali notizie con cadenza pressoché giornaliera. Tanta è la solidarietà che la comunità LGBT+ esprime a questa famiglia. Come Arcigay Ravenna ricordiamo alle vittime di questi vili comportamenti perpetrati nei loro confronti che le nostre volontarie ed i nostri volontari sono disponibili per ogni necessità. Nel caso in cui si dovesse arrivare ad una fase giurisdizionale Arcigay Ravenna si costituirà parte civile e si tiene a ricordare che con la recente legge regionale contro l’omofobia anche la Regione Emilia Romagna potrebbe valutare di procedere in tal senso.”
Fonte: RavennaToday, Corriere di Romagna