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Eddi Marcucci: una donna che ha combattuto contro l’Isis e per l’Italia è sotto sorveglianza speciale

- 30/11/2020
eddi marcucci isis


Maria Edgarda Marcucci, detta Eddi, è sottoposta a sorveglianza speciale dal 17 marzo 2020. Qual è la sua colpa? Essersi recata, nel 2017, in Siria, nel Rojava, con lo scopo di affiancare l’Unità di Protezione delle Donne, brigata femminile della milizia di YPG, contro gli islamisti che controllavano il Nord della Siria.

Sorveglianza speciale

La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza è una misura di prevenzione regolata dal decreto legislativo del 6 settembre 2011 n.159 e successive modifiche, eredità del fascismo. Consiste nell’obbligo di evitare che determinati soggetti, sospettati di avere contatti che possono essere un pericolo per la salvaguardia ed interesse della collettività, possano incontrare altri pregiudicati o soggetti “pericolosi”.

In Italia è stata discussa più volte la sua legittimità, così come in Europa, sulla sua conformità ai principi della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, dato che può essere applicata senza nessuna prova di commissione di illeciti ma sulla mera base di indizi.

La sorveglianza speciale è vessatoria per le libertà individuali del soggetto: anche undici docenti di diritto hanno risposto all’appello per chiedere la piena libertà per l’attivista torinese.

Eddi, definita dal Tribunale di Torino socialmente pericolosa perchè addestrata all’uso delle armi, non può infatti lasciare il capoluogo piemontese, il suo comune di residenza, e le è stato imposto di rimanere nella sua abitazione dalle 21 alle 7, oltre all’obbligo di comunicare tutti i suoi spostamenti.

In base alle misure di restrizione che le sono imposte, non può partecipare a manifestazioni politiche pubbliche ed incontrare non più di cinque persone. Le sono stati ritirati il passaporto e la patente. Tutto perché ha deciso di non limitarsi a condannare l’operato dello Stato Islamico ma fare qualcosa di concreto per combatterlo.

Il quaderno rosso che Eddi deve portare sempre con sé per segnare i suoi spostamenti.

Censura?

Eddi fuori dal Tribunale il 12 novembre 2020

Il 12 novembre 2020, si è tenuta l’udienza per l’appello contro l’applicazione della sorveglianza decisa dai giudici, su cui Eddi ha dichiarato: “In aula sono stata dipinta come una sorta di combattente specializzata, un pericolo per chiunque abbia la sfortuna di trovarmi sulla sua strada. Sono basita. Questa e altre argomentazioni confermano l’inconsistenza del procedimento e, purtroppo, la consistenza del problema degli organi giudiziari e polizieschi di Torino, che sono completamente fuori controllo”.

La corte non si pronuncia, riservandosi 40 giorni per decidere. Intanto Eddi non si dà per vinta: decide di far conoscere ai più la sua storia, e non solo.

In Siria c’erano anche Davide Grasso, Jacopo Bindi, Paolo Andolina, Fabrizio Maniero – “sfuggiti” alla sorveglianza speciale – e Lorenzo Orsetti, che non è riuscito a tornare perché caduto, insieme alla sua unità, in un’imboscata da parte dei miliziani di Daesh.

Eddi vuole raccontare su Instagram e Facebook, informare su quello che accade in Siria, sottolineare l’importanza di lottare per la libertà contro ogni forma di oppressione, per un mondo in cui la libertà delle donne e la difesa e l’autonomia dei territori sono centrali. Non solo, vuole raccontare come essere un’anticapitalista, No Tav ed essere partita per il Rojava l’abbiano fatta diventare una sorvegliata speciale per l’Italia, per Torino.

Decide così di avviare una campagna di sensibilizzazione ma, subito dopo il rinvio della sentenza della corte, le vengono oscurati i social.

“Stiamo cercando di avere informazioni specifiche sulle motivazioni della loro chiusura, confidando di poterli riaprire presto”, si leggeva sulla pagina web di uno dei suoi compagni di militanza. Non si sa perché, né chi lo abbia deciso. Silenzio. I compagni minacciano bombing sui social e annunciano “se non riusciremo a riaprire l’account, tuttix prontx a spammare quello nuovo”.

@Zerocalcare

Nei giorni scorsi, i profili di Eddi sono stati riaperti ma alcuni post continuano a sparire? Eddi è pericolosa per il saper utilizzare le armi, in un paese in cui 11 milioni di persone ne detengono una, o per quello che racconta e le sue idee?

#iostoconeddi #eddilibera

Profilo Instagram: Eddi – Şilan Tolhildan; Profilo Facebook: Maria Edgarda Marcucci

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Marchigiana a Torino. Compro più libri di quanti ne possa leggere.

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