Sono stati resi noti i risultati dell’Eurobarometro, sondaggi di opinione pubblica commissionati dalla Commissione Europea su temi di attualità dal 1973.
Nella sezione dei risultati resi noti ieri circa le minoranze, una cospicua fetta di domande riguardano la comunità lgbt, soprattutto in tema di percezione e accettazione da parte della società dei 28 stati membri.
I dati europei
Le medie europee delle singole domande sono piuttosto confortanti: se 3 europei su 4 (il 76%) pensano che gay, lesbiche e bisessuali debbano godere degli stessi diritti degli eterosessuali (con un aumento del 5% rispetto al 2015), il 53% dei cittadini del vecchio continente sostengono che nel loro paese la discriminazione sia molto diffusa riguardo all’orientamento sessuale.
Meno della metà (il 48%) pensano che la maggiore discriminazione riguardi i transgender e il 39% gli intersessuali. È facile intuire che queste percentuali sono minori non perché effettivamente transessualità o intersessualità siano maggiormente accettati rispetto all’omosessualità, bensì per una minore conoscenza del problema.
Sopra la media UE del 76% che supportano gli stessi diritti per etero e omo ci sono nazioni dove ormai da molti anni è possibile sposarsi o formare un’unione civile: Svezia (98%), Paesi Bassi (97%), Spagna (91%), Regno Unito (90%), Danimarca (89%), Germania e Lussemburgo (87%).
L’Italia purtroppo si piazza sotto la media europea, al 68%, tra Austria (70%) e Grecia (64%). Maglia nera per i paesi dell’est europeo come Slovacchia, Bulgaria e Romania (fra il 30 e il 40%).
Accettazione del matrimonio
Alla domanda “il matrimonio egualitario dovrebbe essere permesso in tutta Europa”? così hanno risposto gli intervistati:
A fronte di una media UE del 69%, l’Italia si pone al 16 posto su 28 paesi con il 58%, 5 posizioni dopo la media europea e con una percentuale di disaccordo pari a quella della Slovenia. Rispetto al 2015 si sono guadagnate ben tre posizioni.
Sul podio tre Stati che da sempre garantiscono pari diritti e opportunità alla comunit lgbt: Paesi bassi, Svezia e Danimarca, chiudono Lettonia, Slovacchia e Bulgaria.
Diritti dei transgender e terzo sesso
Alla domanda: “pensi che gli individui transgender o transessuali dovrebbero poter modificare i propri documenti per corrispondere al proprio genere?” gli intervistati si sono così espressi.
L’Italia scivola in 18° posizione con il 43% (meno della metà), piazzandosi dietro a nazioni come Slovenia, Estonia e Grecia. A fare la parte del leone c’è la Spagna, che con il suo 83% di risposte affermative dimostra di avere una società piuttosto tollerante verso i diritti dei transessuali, che si deve verosimilmente a interventi legislativi d’avanguardia sul mondo transgender (inclusa un’ottima legge anti transfobia) e ad una nutrita rappresentanza del mondo trans nella cultura di massa.
Significativa la percentuale di “non so/non rispondo” del nostro paese (15%) che indica la totale mancanza di conoscenza e di interesse verso la questione transgender.
La percentuale italiana scende ancora al 37% se invece agli intervistati viene chiesta l’adozione del cosiddetto “terzo sesso”, indicante la non appartenenza al binarismo di genere maschio/femmina sui documenti. Un italiano su due (49%) non è d’accordo e il 14% non sa/non risponde. Svetta Malta in prima posizione con il 67% dei cittadini favorevoli.
Dimostrazioni pubbliche d’affetto
“Siete a vostro agio quando le persone mostrano affetto in pubblico (si baciano o si tengono la mano)“?
L’Eurobarometro ci offre la misura di quanto l’accettazione, in astratto, dell’omosessualità di scontri con il disagio nell’assistere a manifestazioni pubbliche d’affetto.
Se una coppia eterosessuale si tiene la mano o si bacia in pubblico, il 70% degli italiani non mostra problemi o disagi e solo l’11% si definisce “totalmente a disagio” (media UE 78% a proprio agio e 8% a disagio), ma restiamo a due terzi della classifica, in ventesima posizione. Le percentuali però cambiano se a baciarsi sono una coppia lesbica e una coppia gay.
Coppia lesbica
L’Italia si piazza a metà classifica, guadagnando 6 posizioni rispetto alla precedente “uomo-donna”, con il 40% di “totalmente a mio agio” e il 19 di “moderatamente a mio agio”.
Coppia gay
In questa opzione l’Italia mantiene la 14° posizione ma le percentuali scendono, dal 59% di favore positivo complessivo delle coppie lesbiche (40+19) si scende al 55%, con un +4% di “totalmente a disagio” rispetto all’equivalente saffico.
Tuttavia, nella totalità dei paesi UE le dimostrazioni pubbliche d’affetto tra due donne sono maggiormente tollerate rispetto a quelle tra due uomini.
Potete scaricare tutte le classifiche a questo link.