Aggiornamento ore 19:50 +++ TBILISI: IL PRIDE SI E’ SVOLTO SENZA SCONTRI +++
Secondo quanto si apprende dalla pagina fb Tbilisi Pride, oggi pomeriggio si è svolta senza intoppi la prima Pride March della Georgia.
“Il primo Pride di Tbilisi ha finalmente avuto luogo! Nonostante il fatto che i gruppi radicali e il governo abbiano fatto del loro meglio per sabotare i nostri eventi, oggi siamo riusciti a celebrare la nostra Marcia della dignità!” si legge da una nota degli organizzatori. “Lo spazio pubblico appartiene anche a noi e non siamo disposti a rinunciarci!“
Per motivi di sicurezza, era stata diramato dalla polizia un comunicato riguardante un ennesimo rinvio della parata, al fine di disperdere i manifestanti anti lgbt. Il leader del movimento di protesta Levan Vasadze ha dovuto arrendersi quando, una volta accortosi del fallimento della sua contro-manifestazione, ha visto un drone con una bandiera arcobaleno volare sulla sua testa.
Tbilisi (GEORGIA) – Sarebbe dovuto tenersi lo scorso 22 giugno il primo Tbilisi Pride, rinviato ad oggi a seguito delle proteste dei gruppi di estrema destra e dell’influenza della chiesa ortodossa.
“Stiamo arrivando!“. L’esclamazione è perentoria e inequivocabile sulla pagina facebook ufficiale della prima marcia dell’orgoglio dello Stato caucasico. “Il Ministero degli affari interni ha piene risorse per garantire la messa in sicurezza della marcia in un clima sicuro e protetto. Speriamo che il governo della Georgia – conclude il comunicato – sia pienamente consapevole della responsabilità che gli è stata imposta e che sia all’altezza del compito” .
Tuttavia, gruppi di estrema destra (riuniti sotto l’egida del nome “alfa dominante”) sono seriamente intenzionati ad interrompere la marcia, definita “propaganda lgbt“, organizzando una contromanifestazione che potrebbe sfociare addirittura in atti di violenza.
L’ex premier “Marcia provocatoria, rabbia comprensibile”
Gli esponenti del partito conservatore di maggioranza in carica in Georgia non ha accolto piacevolmente l’organizzazione del Pride a Tibilisi.
“Nonostante diversi avvertimenti” ha tuonato ieri l’ex Primo Ministro georgiano Irakli Garibashvili (leader del partito al governo) durante un’intervista rilasciata alla tv “stanno ancora cercando di fare in modo che questa marcia avvenga. La definisco una marcia provocatoria, che non ha nulla a che fare con l’orgoglio – e continuando – La maggior parte della nostra società è conservatrice, quindi la loro rabbia contro questo tipo di parate è assolutamente comprensibile.“
Ma non è bastato giustificare la rabbia di un gruppo di fascisti. L’ex Premier si è poi scagliato contro la comunità lgbt in quanto “minoranza” minimizzandone i problemi e le istanze: “Se sono in minoranza, smetto di irritare le persone e non cerco di provocare la società. In realtà, hanno zero problemi. Siamo una nazione tollerante. Questo è un problema immaginario e una provocazione pianificata dal partito di opposizione contro il nostro stato“.
Le ragioni del rinvio
Gli organizzatori del Tibilisi Pride hanno dovuto rinviare la Marcia dopo che la polizia ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per fermare la folla che protestava contro la visita di un parlamentare russo, e in seguito ai blitz degli squadristi di estrema destra e dei militanti ortodossi negli uffici degli attivisti LGBTI dello scorso 19 giugno.
Visto il clima di grande contrasto tra attivisti rainbow e conservatori (politici e religiosi), si è optato per il rinvio della Marcia per non inasprire la tensione tra le parti.
BL Magazine seguirà la situazione e vi aggiornerà sugli sviluppi.
I diritti lgbt in Georgia
Nonostante gli atteggiamenti poco accoglienti e inclusivi della società e l’omofobia diffusa, la Georgia vanta politiche (almeno sulla carta) piuttosto buone per quanto riguarda la comunità lgbt, soprattutto considerando il contesto geopolitico in cui è inserita (la persecuzione delle persone lgbti in Azerbaijan, Cecenia e Iran sono all’ordine del giorno).
L’omosessualità è legale dal 1990, ossia da subito dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, e sebbene dal 2017 il matrimonio egualitario sia definito incostituzionale, la Georgia proibisce direttamente la discriminazione in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere (anche sul luogo di lavoro) e considera i crimini di matrice omofobica un fattore aggravante di azione penale. Peccato che la legge, per quanto vigente, trovi scarsa applicazione per via dell’omofobia diffusa che scoraggia le denunce.
fonte: Gaystarnews
Photos: Tbilisi Pride Official Page