Anche il Colorado si aggiunge alla lista di Stati americani ad aver abolito la pena di morte, il ventiduesimo in totale e il decimo dal 2004.
La conferma è giunta ieri con il via libera del Parlamento a maggioranza democratica, che si è imposto con 38 voti a favore contro i 27 contrari, tutti di provenienza repubblicana.
L’abolizione entrerà in vigore a partire dal prossimo 1 luglio 2020, e non agirà retroattivamente. Al momento tre uomini attendono il loro destino nel braccio della morte, anche se il governatore Jared Polis ha aperto alla possibilità di concedere la grazia. L’ultima esecuzione capitale nello Stato risale al 1997.
Non si è trattato di un iter parlamentare semplice: il via libera è giunto ieri al termine di 11 estenuanti ore di dibattito spalmate su due giorni, fortemente caratterizzate dall’opposizione repubblicana, che non ha lesinato ostruzionismo leggendo addirittura le pagine della Bibbia per 45 minuti per paralizzare il confronto.
Il leader della maggioranza democratica, Alec Garnett, ha dichiarato ai media locali di sperare in una società “in cui le risorse vengano spese per la riabilitazione, nel trattamento della dipendenza, non in iniezioni letali“
Era dal 1979 che i parlamentari del Colorado tentavano invano di far abolire la pena di morte, tanto che nel 2007 ne è nato un vero e proprio Movimento abolizionista.
Non è la prima volta che il Colorado ritorna sui suoi passi: la pena capitale era stata già abolita nel 1897, per poi essere reintrodotta nel 1901 e restaurata nel 1979.
Nel 2019 sono state registrate 22 esecuzioni negli Stati Uniti, concentrate soprattutto nel sud conservatore e religioso: solo in Texas ne sono state effettuate 9.