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Ilga-Europe: in aumento discorsi d’odio e violenza omotransfobica in Italia

- 16/02/2021
report ilga europe italia


Secondo il rapporto annuale di Ilga-Europe, il linguaggio omofobico e l’incitamento all’odio contro le persone transgender sarebbero in aumento tra i politici del vecchio continente.

In particolare, Ilga (gruppo di difesa che promuove gli interessi della comunità LGBTI riunisce più di 600 organizzazioni LGBT di 54 paesi in Europa e in Asia centrale), ha rilevato che i politici di 17 paesi in Europa e Asia centrale, in particolare Estonia, Finlandia e anche l’Italia, hanno attaccato verbalmente le persone LGBT+ nell’ultimo anno.

Questa rilevazione giunge al termine di un anno in cui la pandemia di Covid-19 ha presentato un pesante tributo sulle persone LGBT+, specialmente quelle vittime di violenza e discriminazione domestica. I discorsi d’odio di stampo omotransfobico, inoltre, sarebbero stati utilizzati per scostare l’attenzione dai problemi economici da parte dei politici più conservatori.

«Le comunità LGBTI sono tra i gruppi che diventano capri espiatori in particolare» ha affermato Evelyne Paradis, direttore esecutivo di ILGA-Europe, “c’è un crescente incitamento all’odio rivolto specificamente alle persone trans e questo viene segnalato sempre di più in tutta la regione … Abbiamo seri timori che possa peggiorare prima di migliorare».

Ilga, cosa dice la situazione italiana?

Il rapporto Ilga-Europe relativo all’Italia (che potete leggere qui) traccia un quadro piuttosto complesso per i diritti lgbt+ su più fronti, dal diritto di famiglia ai discorsi d’odio.

L’aumento delle dichiarazioni d’odio nel nostro paese fanno riferimento a casi piuttosto noti, come quello del consigliere comunale di Roma, Massimiliano Quaresima, che in una dichiarazione aveva espresso, senza alcun fondamento scientifico, che “l’omosessualità è una malattia causata dai vaccini”; il caso del consigliere comunale di Vercelli Giuseppe Cannata, condannato a quattro mesi di libertà vigilata e a una multa di 3.000 euro per il suo post sui social media che diceva, “Gay e lesbiche ammazzateli tutti”; e i 5 senesi giudicati colpevoli di diffamazione aggravata nei confronti di un docente fotografato in strada mentre si recava al Toscana Pride, tra cui alcuni politici locali presenti in consiglio comunale Paolo Benini, e l’ex segretario della Lega, Francesco Giusti.

vercelli consigliere omofobo
Il post di Giuseppe Cannata

Il rapporto, nella sezione relativa ai casi di omofobia, fa ovviamente menzione della modifica del codice penale contenuta legge Zan contro l’omotransfobia, in discussione in Parlamento da luglio scorso. «Il disegno di legge ha acceso il dibattito nazionale sui diritti LGBT, anche tra i leader religiosi e ha diviso il Paese», si legge nel dossier, «l’estrema destra sostiene che la legge violerebbe la libertà di parola, le femministe trans-esclusive hanno anche attaccato avidamente la legge per l’inclusione dell ‘”identità di genere».

«Il dibattito per la legge Zan – continua il rapporto – è proseguito in mezzo a un numero crescente di crimini d’odio contro le persone LGBT». Sarebbero circa 138 gli episodi di omofobia registrati in un anno da Arcigay.

Per quanto riguarda il diritto di famiglia si fa riferimento, tra gli altri, al caso di una coppia lesbica a cui è stata rifiutata la trascrizione della madre non biologica nel certificato di nascita (si tratta di un caso di neonato concepito all’estero attraverso l’inseminazione medicalmente assistita).

Tra le criticità emerse durante l’epidemia di Covid-19 c’è poi la situazione drammatica delle lavoratrici del sesso transgender, molte delle quali migranti e prive di un sostegno sociale ed economico.

La sezione “asilo e immigrazione” di Ilga segnala la sentenza 23891 del 29 ottobre 2020 della Corte di Cassazione che ha ribaltato la precedente sentenza del Tribunale di Venezia che aveva respinto una domanda di asilo perché il richiedente “non aveva dimostrato di essere gay o di aver cercato incontri sessuali con persone dello stesso sesso”.

Secondo la corte suprema, la sentenza avrebbe riflettuto solo un’opinione soggettiva e un pregiudizio “punitivo” da parte dei giudici, in violazione del principio generale di equità e dignità che il Tribunale avrebbe dovuto osservare.

La situazione in Europa

Il rapporto esprime preoccupazione per gli sviluppi in Polonia, dove i politici nazionalisti del partito di governo hanno criticato “l’ideologia LGBT” durante le campagne elettorali, e in Ungheria, dove l’anno scorso alle persone trans è stato vietato di cambiare legalmente il sesso.

Ma ci sono anche altre nazioni comunitarie sotto la lente d’ingrandimento di Ilga, come Bulgaria e Romania, e ovviamente la Turchia, dove i politici del partito al governo si sonoscagliati contro le persone LGBT + durante le recenti repressioni di protesta: il ministro dell’Interno Suleyman Soylu ha definito alcuni degli studenti manifestanti “deviati LGBT”, mentre il presidente Tayyip Erdogan ha negato l’esistenza stessa delle persone LGBT.

Non solo brutte notizie, però: nel rapporto, è stato descritto come uno “sviluppo positivo” la decisione di tre tribunali che hanno invalidato il divieto imposto a Pride Parade lo scorso anno a Istanbul.

Militanti LGBT che hanno sfidato il divieto di Pride nel 2018

Alla discriminazione sociale si è aggiunta la vulnerabilità e la precarietà economica di molte persone lgbt+. Diversi gruppi di aiuto in Europa e in Asia, per venire incontro alle necessità delle persone LGBT+, si sono prodigate nella distribuzione di generi alimentari durante la pandemia di Coronavirus.

«La pandemia ha evidenziato problemi che c’erano ma che troppo pochi di noi stavano vedendo, che è la vulnerabilità sociale ed economica di un’enorme percentuale di persone LGBTI» ha detto la Paradis.

Fonte: Sunday Times BBC News

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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