Lo stato della California, per mezzo del suo governatore Gavin Newsom, ha approvato una riforma che consentirà ai detenuti trans* di essere ospitati nelle carceri in base alla loro identità di genere.
Il disegno di legge SB-132 (consultabile qui) afferma che durante il procedimento di presa in carico, il Dipartimento di correzione della California è tenuto a prendere nota dell’identità del genere di ogni detenuto in arrivo, indipendentemente dal fatto che si identifichi come “transgender, non binario o intersessuale” e del pronome di genere con cui il detenuto chiede di rivolgersi (in particolare, per le persone non binarie negli USA ci si riferisce con il pronome “they“). Il detenuto verrà quindi inviato in una struttura appropriata in base alla sua identità di genere.
Lo Stato non può negare le richieste di un detenuto esclusivamente sulla base della sua anatomia o del suo orientamento sessuale, a meno che ciò non comporti un “problema di gestione o sicurezza“. In tal caso, lo Stato dovrà fornire al detenuto una dichiarazione scritta che spieghi la sua decisione, e concedere al detenuto l’opportunità di opporsi.
Le detenute transgender le più esposte alla violenza sessuale
Si tratta di una legge che va a modificare la condizione attuale dei detenuti transgender, che oggi vengono assegnati alle strutture penitenziarie in base al loro sesso di nascita comportando gravi disagi – spesso tramutati in violenza – nella loro permanenza in carcere.
Un dossier del 2009 dell’Università della California, Irvine ha rilevato che i detenuti transgender nello stato una probabilità 13 volte maggiore rispetto ad un detenuto cisgender di subire abusi sessuali. Uno studio federale separato, condotto tra il 2011 e il 2012, ha registrato una percentuale circa 10 volte superiore, per i detenuti non eterosessuali, di subire molestie sessuali, circa il 10%.
Secondo ABC News sono le donne transgender ospitate in strutture per uomini ad essere i soggetti più a rischio aggressione. Lo ha sottolineato l’autore del disegno di legge, il senatore democratico Scott Wiener, secondo il quale “è solo una falsa narrativa quelle sulle persone transgender e in particolare sulle donne transgender che non sono realmente donne, e stanno solo cercando di farsi strada nei bagni o nelle strutture delle donne per fare cose cattive”.
In una nota alla The Associated Press, il governatore Newsom ha aperto la strada ad altre iniziative inclusive per la comunità LGBT+: “La California ha alcune delle leggi pro LGBTQ + più forti della nazione e con i progetti di legge firmati oggi, la nostra marcia verso l’uguaglianza compie un ulteriore passo in avanti. Queste nuove leggi – ha aggiunto Newsom – ci aiuteranno a comprendere meglio gli impatti di COVID-19 sulla comunità LGBTQ +, a istituire un nuovo fondo per sostenere i nostri fratelli e le nostre sorelle transgender e a promuovere sforzi inclusivi e culturalmente competenti che difendono la dignità di tutti i californiani, indipendentemente da chi si sei o chi ami “.
La California non è il primo stato degli USA ad approvare un disegno di legge simile: già il Connecticut aveva riformato l’accesso al suo sistema carcerario nel 2018.
In Italia, come abbiamo approfondito in questo articolo, la situazione è ben diversa.