In questi giorni ho assistito ad un’interessante conversazione, in cui due ragazzi parlavano dell’importanza che ha per loro la connessione ad internet.
Li per lì mi è scappato un sorriso ma… dopo mi sono resa conto che anche io, senza internet, andrei nel pallone. In realtà tutti noi, se non avessimo internet, incontreremmo delle notevoli difficoltà a varia ragione e titolo.
Chi per questioni lavorative, chi per ragioni di svago ed altri perchè non avrebbero la possibilità di avere contatti con parenti/amici/ fidanzati che, fosse solo per un breve periodo, si trovano a km, anche migliaia, di distanza.
Verrebbe da chiedersi che collegamento sussista tra la necessità di internet e la legalità?
Il collegamento è fornito da un documento sconosciuto ai più e che avrebbe potuto costituire una svolta nel nostro ordinamento, poiché all’interno dello stesso sono stati ricompresi moltissimi aspetti connessi ad internet sia a livello di tutela del diritto di espressione, dagli atti di bullismo, tutela della privacy e tutela del diritto all’oblio.
Un documento molto ampio ed in grado di dare una disciplina autonoma e completa ad un fenomeno che ha milioni di sfaccettature.
Questo documento, esistente ma non approvato, è denominato “Dichiarazione dei diritti Internet”.
Cos’è la Dichiarazione dei diritti Internet?
La suddetta dichiarazione nasce da una idea di Stefano Rodotà, che sin dal 2010 ha dedicato molto tempo e parole per chiedere che internet, in tutto il suo complesso e sfaccettature, venisse disciplinato.
Dopo molteplici discussioni in commissione, nel 2015 è stata presentata alla Camera dei Deputati dalla ex Presidente Laura Boldrini la suddetta Dichiarazione che, ad oggi, rimane in attesa di approvazione e per di più l’esistenza della stessa è ignorata dai più.
Questa disattenzione nei confronti della forma di comunicazione per eccellenza ci porta nuovamente ad essere un fanalino di coda in Europa.
L’accesso ad Internet è, infatti, considerato un diritto universale da diversi Stati che disciplinano tramite apposite Leggi il suo utilizzo, e che permettono, circostanza non garantita in Italia, di poter navigare su internet in qualsiasi posto un cittadino si trovi.
Ed in verità nel 2011 l’ONU ha riconosciuto la centralità della comunicazione tramite web ed ha definito l’accesso ad internet come diritto universale.
Cosa prevede la Dichiarazione dei diritti internet?
Molte sono le previsioni della dichiarazione e di alcune abbiamo effettivamente bisogno.
Si pensi ad esempio alle modalità di esercizio del diritto all’oblio, o alle norme sulla sicurezza e sulla tutela della privacy.
Nel preambolo della dichiarazione si legge “Questa Dichiarazione dei diritti in Internet è fondata sul pieno riconoscimento di libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona. La garanzia di questi diritti è condizione necessaria perché sia assicurato il funzionamento democratico delle Istituzioni, e perché si eviti il prevalere di poteri pubblici e privati che possano portare ad una società della sorveglianza, del controllo e della selezione sociale”.
Le previsioni, invece, sono il riconoscimento e garanzia dei diritti anche su internet, il diritto di accesso alla rete in condizioni di parità tecnologica, la neutralità della rete senza alcun condizionamento sia su fisso che su mobile, la tutela dei dati (partendo dal consenso effettivamente informato) e il diritto all’autodeterminazione, l’inviolabilità dei dati su dispositivi personali, salvo autorizzazione del giudice e nei casi previsti dalla legge, il diritto all’identità, la facoltà di avere garantito l’anonimato per esercitare in piena sicurezza i propri diritti civili e politici, diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme, ovvero il dovere di ricevere informazioni sulle condizioni contrattuali e di poter recedere in caso di cambiamento delle stesse.
Si parla, inoltre, di sicurezza e più precisamente si legge “ la sicurezza in Rete deve essere garantita come interesse pubblico, attraverso l’integrità delle infrastrutture e la loro tutela da attacchi esterni, e come interesse delle singole persone. Non sono ammesse limitazioni della libertà di manifestazione del pensiero; deve essere garantita la tutela della dignità delle persone da abusi connessi a comportamenti negativi, quali l’incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza”.
Potete leggere il testo per intero a questo link.
L’opinione
Credo che l’approvazione di un tale documento, anche modificato alla luce dei cambiamenti occorsi dal 2015 ad oggi, servirebbe per disciplinare, ed anche punire, tutta una serie di comportamenti nonché per tutelare ad ampio raggio chi naviga su internet a qualsiasi titolo.
Noi di BL Magazine vogliamo ricordare questa Dichiarazione in modo da farla conoscere con la speranza che se ne ritorni a parlare.