È ufficiale: ad un anno dall’inizio dei lavori in commissione giustizia la legge Zan contro l’omotransfobia e la misoginia sarà discussa alla Camera dei Deputati a partire da martedì 20 ottobre.
L’annuncio, al termine della conferenza dei capigruppo, è stato dato dallo stesso Alessandro Zan, relatore della legge, durante una diretta facebook.
“Una buona notizia: la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che la legge contro omotransfobia andrà in aula il 20 ottobre, giorno in cui inizieranno le votazioni che, se procederanno senza intoppi, potrebbero portare all’approvazione del testo il 22 ottobre” ha dichiarato l’onorevole, tuttavia preoccupato per un percorso che si preannuncia tutto in salita. “Non sarà facile, ve lo dico subito, la destra e in particolare Fratelli d’Italia e Lega stanno facendo una dura opposizione“.
Legge Zan: cosa accadrà il 20 ottobre?
Prima di procedere con il voto agli emendamenti (oltre 800) saranno anzitutto sottoposte all’aula le due pregiudiziali di costituzionalità richieste da FdI e Lega, con l’incognita del voto segreto. La richiesta della pregiudiziale è spesso una mossa di ostruzionismo in cui l’aula, a maggioranza, può sancire che la legge è incostituzionale e bloccarne l’iter di approvazione sul nascere. “Come maggioranza” ha rassicurato Zan, “faremo di tutto per bocciare queste pregiudiziali“.
Si procederà poi al voto sugli emendamenti, che sarà un vero e proprio terreno minato per via dei franchi tiratori: anche in questo caso il regolamento di Montecitorio prevede che un ristretto numero di parlamentari possa richiederlo, pertanto il rischio è che si arrivi all’approvazione di una legge snaturata dei suoi principi fondamentali.
Il tempo, d’altronde, è scaduto: ottobre è l’ultima finestra possibile per approvare la legge alla camera. A novembre è previsto l’ingresso in sessione di bilancio, con il congelamento di tutte le norme che comportano nuovi impegni di spesa. È quindi altamente possibile che, se anche la legge contro l’omofobia venisse approvata alla camera a ottobre, per il voto in Senato bisognerà aspettare all’anno prossimo.
“Approvare questa legge è urgente” conclude Zan. “L’Unione Europea e Ilga, associazione internazionale lgbt, mette l’Italia al 23mo posto su 27 paesi per le politiche lgbt. C’è paura, nel paese, di tenersi per mano e a mostrare il proprio amore pubblicamente. Solo il 30 delle persone lgbt si sente al sicuro nei luoghi pubblici perché ha paura di essere oggettk di violenza. Questa situazione fa sì che l’italia abbia lo stesso punteggio di accettazione sociale della Lituania. un punto sopra l’Ucraina e uno sotto la Macedonia del Nord.
la Polonia, con le sue zone lgbt fre è solo 4 punti sotto l’italia. Inaccettabile per uno dei paesi fondatori dell’UE“.
Da qui al 20 ottobre, come richiesto da Zan, dovremo essere tutti pronti a sostenere questa legge anche fuori dalle istituzioni. Per questo è prevista un’importante manifestazione a Milano sabato 10 ottobre.