Dall’inizio della pandemia a oggi, molte cose sono cambiate nella nostra quotidianità. Se da una parte abbiamo avuto risvolti non tragici, come lo sviluppo di uno Smart work più efficiente e ricerche scientifiche più veloci, dall’altra molte piaghe sociali hanno continuato a prosperare. Prima tra tutte, la violenza sulle donne.
Ecco che un’iniziativa internazionale ha preso piede, creando un segnale di aiuto per contrastare la violenza tra case e donne
I dati del 2020
Tra ONU e EURES, i dati sono chiari: la violenza sulle donne non si è fermata con l’inizio dell’emergenza sanitaria, e anzi è cresciuta. Alcune analisi, affermano un oltre 20% rispetto l’anno scorso.
Costretti in casa, è lì che la violenza domestica ha preso il sopravvento, tanto che molte donne non hanno potuto chiedere aiuto a istituzioni dedicate, diventate segregate tra la casa e gli uomini.
Gli stessi centri antiviolenza, sparsi sul territorio italiano e mondiale, hanno visto ridursi i posti disponibili a causa delle restrizioni sanitarie, il bisogno di spazio e distanziamento sociale, tutto per limitare la diffusione del virus.
Così, se per alcune donne c’è stata la possibilità di scappare da situazioni di violenza, per altre non è stato possibile.
L’iniziativa “signal for her”
Ecco che la Canadian Women’s Foundation ha iniziato a diffondere un video (che riportiamo qua sotto) in cui viene chiesto aiuto tramite un gesto della mano: si alzano le dita come a contare “4”, per poi abbassarle a mo’ di pugno.
Dal tutorial potete notare come sia molto semplice comunicare la richiesta d’aiuto, che passa inosservata a eventuali controllori pericolosi.
Il video sta avendo una massiccia diffusione sul web, arrivando a quante più persone possibili, che saranno in grado di comunicarlo e comprenderlo.
Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia in tutto questo. L’associazione D.i.Re (donne in rete contro la violenza) ha specificato in un post su Facebook che il gesto NON è associato a un protocollo d’emergenza. Il modo più diretto per chiedere aiuto saranno sempre i numeri come il 112 e il 1522, o il rivolgersi a un centro antiviolenza della propria zona.
Senza dubbio il gesto potrà aiutare le donne che non sono in grado di comunicare altrimenti la loro richiesta di aiuto, facendolo cogliere a chi passa di fianco, che potrà contattare le autorità competenti.