Si è aperta venerdì 13 novembre la Settimana della Consapevolezza Transgender (Transgender Awareness Week), che ha luogo ogni anno tra il 13 e il 19 novembre con lo scopo di portare alla luce le storie delle persone transgender, ed evidenziarle all’interno della comunità, lgbt e non, per sensibilizzare sulle questioni che le persone trans* devono affrontano nella loro quotidianità.
Una preziosa opportunità per educare il pubblico che, come le statistiche mostrano, per la gran parte ignora quello con cui la comunità trans è costretta a fronteggiarsi, spesso in un clima di forte ostilità.
Cosa accade nella Settimana della Consapevolezza Transgender?
In tutti i paesi aderenti, le associazioni militanti organizzano eventi e attività per promuovere l’inclusione degli individui transgender nella società, sui luogo di lavoro, presentando creazioni multimediali e spettacoli realizzati da persone trans*, affinché chiunque possa entrare in contatto con una realtà che non si conosce e che a ben vedere, non sarà poi così diversa dalla propria.
Normalizzare la transessualità, rendere l’identità di genere ininfluente nel giudizio di una persona: queste le finalità della Settimana della Consapevolezza.
La settimana si conclude alla vigilia del 20 novembre, in cui è stato istituito il TDoR, Transgender Day of Remembrance (Giorno della Memoria Transgender) per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio transfobico.
“Non come siamo, ma chi siamo!”
“Essere trans è la terza cosa più interessante di me” è ciò che Cathy Renna, direttrice delle comunicazioni della National LGBTQ Task Force, ha detto di sentire da molti giovani transgender in questi giorni a USA Today. “Vogliono essere visti come persone poliedriche, non come sono, ma chi sono. Quello che stiamo vedendo intorno ai giovani è incredibilmente stimolante “.
I giovani transgender sono cresciuti in anni di dinamiche complicate, riconosce Renna. Tra le minacce ai diritti più recenti registrate negli Stati Uniti, vi è il divieto alle persone transgender di prestare servizio militare, la cancellazione delle parole “transgender” e “diversità” nei rapporti del CDC (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), discorsi d’odio anche sui bagni pubblici, tentativi di sdoganare l’obiezione di coscienza per concedere a medici omotransfobici di non curare le persone lgbt e un record negativo di omicidi di stampo transfobico già nel mese di ottobre: sono almeno 34, ad oggi, le vite di cittadini transgender o di genere non conforme uccise dalla violenza cieca dell’odio, la maggior parte donne nere e latine.
Ma ci sono stati anche momenti salienti, in particolare le elezioni. Il presidente eletto Joe Biden, che ha incluso le persone transgender nel suo discorso di ringraziamento e ha promesso di eliminare gli ordini esecutivi discriminatori del presidente Donald Trump, portando temi come l’uguaglianza e lo stop alle discriminazioni come argomento portante del suo ticket presidenziale insieme alla sua vice Kamala Harris.
Gli elettori statunitensi hanno anche portato alla vittoria almeno otto candidati statali transgender, non binari e non conformi al genere il giorno delle elezioni, incluso il primo senatore di stato apertamente transgender della nazione, Sarah McBride.
Nello scorso mese di giugno, poi, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che i lavoratori non possono essere licenziati a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere: una grande vittoria per la comunità lgbt+ americana nel mese dell’orgoglio.
Sul fronte italiano, oltre all’approvazione alla Camera dei Deputati della legge contro l’omotransfobia, che prevede pene più severe per chi incita all’odio o reca violenza ad una persona transgender con l’aggravante dell’identità di genere, lo scorso 1 ottobre si è ottenuto il riconoscimento, da parte dell’AIFA, della gratuità delle terapie ormonali utili per coloro a cui è stata disgnosticata disforia o incongruenza di genere. .