Questa settimana parleremo per la rubrica BL Legalità di un istituto molto utile, creato nel 1980 su iniziativa non parlamentare: parleremo del Tribunale del Malato.
Il Tribunale del Malato, a dispetto del nome, nulla ha a che vedere con l’Autorità Giudiziaria, ma può veramente dare una mano ai cittadini poiché, quando si parla del Tribunale del Malato, detto anche Tribunale per i diritti del Malato, si fa riferimento non ad una singola struttura ma ad una intera rete di strutture che offrono una serie di servizi finalizzati ad informare il malato circa i suoi diritti.
Come predetto, il Tribunale del Malato nasce nel 1980 non per volontà parlamentare ma su iniziativa dell’associazione Cittadinanzattiva Onlus al fine di dare maggiori informazioni ai malati e creare un punto di ascolto ove esporre quella che si ritiene un’ingiustizia subìta o un disservizio avvertito in un centro sanitario.
Cosa fa il Tribunale del Malato?
L’obiettivo, per dirla in maniera diversa di quanto già fatto, è quello di tutelare e promuovere i diritti dei cittadini in campo sanitario e assistenziale per evitare delle discriminazioni.
Come si compone?
Allo stato attuale ci sono all’incirca 10mila operatori che sono in parte cittadini che svolgono volontariato ed in parte professionisti.
Il loro compito è quello di proporre soluzioni per superare la burocrazia in campo sanitario, di informare il paziente/malato dei propri diritti, anche laddove si parli di ingiustizia, e contribuire alla riforma del servizio sanitario per garantire prestazioni qualitativamente migliori e più umane ai cittadini.
Per fare ciò sono state previste circa 300 sezioni locali, sparse in tutta Italia ed attive in ospedali o servizi sanitari territoriali (consultori e Asl); una struttura centrale per il coordinamento delle sezioni locali; gruppi tematici che lavorano su dei programmi specifici; gruppi di coordinamento regionale.
Quale è l’iter per accedere al Tribunale?
Come detto il tutto nasce dalla volontà e dall’operato di un’associazione, pertanto siamo innanzi ad una realtà senza scopo di lucro che consente di accedere liberamente al Tribunale.
Il cittadino, quindi, troverà un operatore disponibile ad ascoltare il suo caso, telefonando allo 06 4543 8324.
Successivamente all’ascolto, o verrà trascritta la segnalazione – per poi essere inoltrata a chi di competenza – oppure verrà fornita una risposta previa consultazione con i servizi dell’Asl e dei consulenti della struttura.
Queste attività sono possibili in quanto nelle varie sezioni del Tribunale del malato si svolgono attività come la creazione di rapporti con i dirigenti dell’Asl; il monitoraggio delle strutture sanitarie (anche in base alle segnalazioni dei cittadini); la creazione e promozione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione sul miglioramento dei servizi sanitari, soprattutto da un punto di vista di approccio umano con i pazienti.
Quali sono i servizi offerti?
Il documento raccoglie i diritti che dovrebbero essere garantiti in ogni Stato membro dell’Unione europea.
Vengono così stabiliti il diritto ad avere misure adeguate a prevenire una malattia; l’accesso ai servizi sanitari necessari a migliorare il proprio stato di salute, senza discriminazioni basate sulle risorse economiche, sul luogo di residenza, sulla patologia; il diritto ad essere informati sulle proprie condizioni di salute, su quali sono e come si utilizzano i servizi sanitari e su quali possibilità offrono la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica; il diritto ad accedere alle informazioni che possono permettere di prendere delle decisioni sullo stato di salute e sulle terapie da eseguire; il diritto a scegliere liberamente i trattamenti suggeriti; il diritto alla riservatezza e la privacy circa lo stato di salute, le diagnosi e le terapie; il diritto di ricevere una prestazione sanitaria in tempi brevi e con un alto standard di qualità; il diritto a non subire danni dipendenti dal cattivo funzionamento di un servizio sanitario o da un errore del personale sanitario; il diritto di accedere a procedure innovative diagnostiche e terapeutiche; il diritto di evitare dolore e sofferenza inutili; il diritto ad avere un trattamento personalizzato in base alle proprie condizioni; il diritto di presentare un reclamo quando si subisce un danno e avere una risposta alla propria richiesta oltre che il diritto ad essere risarciti quando subisce un danno fisico, morale o psicologico causato da un servizio sanitario.
Leggendo questi articoli che sono stati inclusi nel 2002 si comprende la lungimiranza della carta che di fatto aveva già stilato tutta una serie di diritti che nel corso degli anni avrebbero ricevuto tutela anche a livello legislativo e parlamentare.