È stato sottoscritto il protocollo d’intesa per l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata ai fini dell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina.
Nuova vita per case e ville strappate alle mafie: ospiteranno i rifugiati provenienti dall’Ucraina
In via temporanea e straordinaria, le strutture non ancora destinate e quelle già trasferite ad enti locali ma non ancora utilizzate, saranno messe a disposizione di prefetture e comuni per accogliere donne e bambini provenienti dall’Ucraina. Il protocollo d’intesa è stato siglato il 25 marzo e coinvolge 622 beni confiscati negli anni.
Come riferito dalla Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese “È massimo l’impegno del ministero dell’Interno per dare risposte concrete alle persone più fragili, come donne e bambini, il ricorso ai beni confiscati assume anche un forte valore simbolico in quanto patrimoni sottratti al circuito criminale saranno destinati a chi sfugge dal teatro di guerra, valorizzando le finalità sociali proprie del loro riutilizzo.”
L’agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata assegnerà le 234 strutture abitative e ricettive in comodato gratuito e temporaneo e metterà a disposizione l’elenco dei 388 immobili confiscati e già trasferiti agli enti locali ma non ancora utilizzati.
«Si tratta di una iniziativa», ha dichiarato la Lamorgese, «che intende ampliare il numero degli immobili disponibili per i profughi ucraini, prevedendo anche la possibilità di finanziare rapidamente, nell’ambito dei progetti europei PON/POC Legalità e Fami, gli interventi necessari per adeguarli alle nuove esigenze».
Non è la prima volta che i beni confiscati alle mafie vengono riutilizzati per accogliere rifugiati: a settembre 2021 la Campania ha messo a disposizione dei rifugiati afgani gli immobili sequestrati.