Sono più di millecinquecento i detenuti attualmente positivi al Covid19. L’allarme di Antigone: “servono misure urgenti per sovraffollamento e contagi nelle carceri“.
La denuncia di Antigone: mancano vaccini e mascherine
All’inizio di dicembre venivano segnalati duecento casi di detenuti positivi in tutta Italia. A lanciare l’allarme è Antigone, secondo cui “la variante Omicron ha portato ad un’impennata dei contagi anche in carcere, dove la popolazione detenuta non ha ancora ricevuto nella sua interezza la terza dose del vaccino – detenuti che all’inizio della campagna vaccinale furono inseriti tra le categorie prioritarie – e la cui situazione di salute, in molti casi, non è ottimale a causa di patologie pregresse”.
L’associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale ha denunciato che in alcuni istituti non vi è più la possibilità di separare i positivi da coloro che non sono stati contagiati per assenza di spazi.
Alcune strutture non forniscono più nuove mascherine ai detenuti, aumentando inevitabilmente le possibilità di trasmissione del virus.
È importante accelerare sulla strada delle riforme
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’associazione è attiva per tentare di intervenire e ridurre al minimo i rischi per detenuti e operatori. “Il quadro che ci offre questo inizio di 2022 – sottolinea Patrizio Gonnella, presidente di Antigone – non è dei migliori. Per questo è importante prevedere misure urgenti per ridurre il sovraffollamento. Ci sono ancora migliaia di detenuti con pene al di sotto dei tre anni e che, perciò, potrebbero accedere alle misure alternative alla detenzione. Bisogna fare in modo che ciò avvenga”.
“È importante accelerare sulla strada delle riforme. Molte cose si possono fare anche senza passare dalla via legislativa, ma attraverso una modifica del regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario. Una strada che ha suggerito anche la Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario guidata dal professor Marco Ruotolo. Proprio sul piano delle riforme accogliamo con favore le parole pronunciate lunedì dalla ministra Marta Cartabia, la quale ha posto gli interventi sul carcere tra le priorità”.