Omicidi, giornalisti sotto protezione, avvocati uccisi, udienze in tribunale con la presenza dell’esercito, testimonianze anonime in processi penali, corruzione, denaro sporco. Un forte senso del dovere, il rispetto delle regole, le libertà personali, la legalizzazione.
Due facce della stessa medaglia: l’Olanda che deve lottare con la mafia ma preferisce non definirla tale.
Caratteristiche criminali, mafiose o italiane?
Sono sempre più i politici olandesi, a partire dai sindaci di Amsterdam e Rotterdam, che mettono in guardia da “una cultura del crimine e della violenza che – così definiscono – sta gradualmente acquisendo tratti italiani“. La difficoltà nel definire gruppi e azioni mafiose non è un problema solamente nostrano, con la differenza che, se in Italia si tende a definire genericamente criminale l’atto mafioso, all’estero tratti italiani e mafiosi vengono intesi come sinonimi.
“Non avremo mai tanti soldi come i criminali di fronte a noi, ma non c’è mai stato tanto denaro strutturale per affrontarli, dalla prevenzione all’interruzione dei modelli di guadagno, alla punizione delle persone e alla protezione di coloro che sono in prima linea”, ha detto il ministro della Giustizia Dilan Yeşilgöz-Zegerius in parlamento. “Queste somme di denaro possono essere guadagnate solo se la malavita si infiltra nel mondo legale e vi si annida: nelle strade dei negozi, nei parchi commerciali, nelle nostre agenzie immobiliari e negli avvocati.”
Il porto di Rotterdam
Lunedì scorso, il governo olandese ha annunciato una nuova collaborazione internazionale contro i criminali che spediscono dal Sud America fino in Europa la cocaina, attraverso il porto di Rotterdam, fulcro di traffici illeciti e reati gestiti dalle mafie internazionali. Non basterebbe un giorno per girare tutto il porto che occupa 180mila persone e che ogni giorno riceve in media 15mila container, impossibili da controllare uno ad uno.
La globalizzazione e gli interessi del business legale, con profitti che aumentano grazie alle semplificazioni di sbarco delle merci, agevolano il lavoro della criminalità. Le merci vanno consegnate nel minor tempo possibile in qualsiasi parte del mondo e dei controlli maggiori intralcerebbero gli affari legati alla logistica. Per questo motivo, si chiude un occhio, facendo finta che il problema non sussiste.
“Non abbiamo la mafia come in Italia, ma questo tipo di violenza è di tipo mafioso“
Occhio che ha provato a tenere chiuso anche il governo olandese, almeno fino alla morte del giornalista investigativo Peter R. de Vries, avvenuta il 15 luglio scorso, una settimana dopo che era stato colpito da un proiettile alla testa mentre usciva dallo studio televisivo di Amsterdam RTL Boulevard.
Paul Vugts, giornalista di cronaca nera del quotidiano Het Parool, che ha vissuto sei mesi sotto la protezione della polizia dopo aver ricevuto minacce di morte, ha affermato che è giunto il momento di agire. “Ci sono voluti l’uccisione di un blogger di cronaca nera, del fratello innocente di un testimone della corona contro [il presunto capo della banda della droga] Ridouan Taghi e altri, poi dell’avvocato del testimone Derk Wiersum e, l’estate scorsa, del mio collega Peter R de Vries, confidente ufficiale del testimone della corona. Non abbiamo la mafia come in Italia, ma questo tipo di violenza è di tipo mafioso. È terrore”.
Voglio che i Paesi Bassi siano così poco attraenti da far pensare: “Non voglio andarci”
Intanto, il governo ha deciso di lanciare un programma di sensibilizzazione alla lotta alla criminalità organizzata che prevede lo stanziamento di fondi da destinare agli imprenditori più esposti ai clan. “Gli agricoltori e i residenti locali nelle campagne vengono contattati da criminali che cercano fienili per allestire laboratori di droga” ha affermato la ministra della Giustizia Yeşilgöz-Zegerius.
“I camionisti e il personale portuale vedono trafficanti di droga che non hanno paura di usare l’intimidazione e la violenza per trasportare la loro merce illegale. E nelle vie dello shopping e nelle zone industriali, gli imprenditori in buona fede si accorgono subito quando un nuovo vicino è impegnato in affari loschi. Gli imprenditori sono i primi a vedere dove sorgono le strutture criminali e possono quindi indicare chiaramente quali misure sono necessarie. Solo lavorando insieme possiamo evitare che le reti criminali minaccino la nostra sicurezza infiltrandosi nella società“, ha continuato.
Yeşilgöz-Zegerius non si illude di eliminare la criminalità ma auspica che “i Paesi Bassi siano così poco attraenti da far pensare: ‘Non voglio andarci'”.