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L’esasperazione economica e sociale non gestita dall’Italia

- 02/11/2020


La seconda ondata di Coronavirus ci ha travolto e mentre il governo corre ai ripari, emanando nuove misure, i cittadini scendono in piazza.

L’Italia divisa in due

Questa settimana è stata infatti caratterizzata da manifestazioni da nord al sud del paese. Ristoratori, proprietari di palestre e piscine, imprenditori, hanno chiesto allo Stato aiuti concreti ed immediati per fronteggiare la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria.

Napoli, Milano, Torino, Trieste, Firenze, per citare alcune città, hanno visto trasformarsi le piazze nel giro di pochi minuti. Da manifestazioni si è passati agli scontri. Lanci di petardi e bottiglie, vetrine distrutte e locali saccheggiati.

Chi ci guadagna dall’esasperazione degli italiani

L’Italia è divisa in coloro che nonostante le restrizioni continuano a ricevere uno stipendio sicuro e chi, se abbassa la saracinesca, si ritrova a non sapere come pagare il mutuo o la spesa. La pandemia ha accresciuto le disuguaglianze economiche e la situazione non andrà che a peggiorare nei prossimi mesi se non si corre ai ripari.

Lo Stato ha sottovalutato l’esasperazione economica e sociale, in crescendo da marzo ad oggi, mentre altri hanno colto le urla e la rabbia degli italiani.

I neofascisti di Forza Nuova si sono intrufolati in diverse piazze così come altri gruppi di estrema destra, seguiti dagli Ultras e dalla regina delle tempeste: la criminalità organizzata. Dall’inizio della pandemia forze dell’ordine, magistrati e i maggiori esponenti in materia avevano illustrato come i gruppi criminali, da sempre, lucrano nei periodi emergenziali e così è stato anche questa volta.

Non solo, anche politici stanno cavalcando l’onda della situazione per i consensi senza però trovare, o almeno proporre al governo, rimedi. La comunicazione di Vincenzo De Luca, dall’inizio della pandemia a settembre, è servita per essere rieletto in Campania; Matteo Salvini ha cambiato posizione sul Coronavirus ogni tre per due pur di ottenere qualche elettore in più; l’altro Matteo, Renzi, ha criticato da sempre l’operato governativo.

Insomma, ricondurre gli eventi alla malavita per concludere il prima possibile la questione sarebbe da inetti. Il governo deve individuare misure che salvaguardino veramente i lavoratori.

Senza risorse sarà impossibile contenere il disagio e il Decreto Ristori dovrà essere considerato il punto di partenza e non d’arrivo dalla classe politica italiana.

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Marchigiana a Torino. Compro più libri di quanti ne possa leggere.

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