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Lo sciacallo dell’antimafia

- 11/01/2021


Quando era Ministro dell’Interno lo abbiamo visto sfilare con diverse divise appartenenti alle forze dell’ordine. L’essere abituati a vederlo nei panni di altri – alpini, vigili del fuoco o poliziotti – non è però servito quando, sabato mattina, si è presentato, in via d’Amelio a Palermo, con una mascherina con il volto di Paolo Borsellino.

Via d’Amelio

Recatosi in città per essere sentito durante il processo Open Arms, in cui è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, l’ex ministro ha deciso di deporre una corona di fiori ai piedi dell’albero memoriale della strage in cui persero la vita il magistrato e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

“Ogni volta che vengo a Palermo io ritengo un dovere civico e umano, da italiano e da ministro che ha combattuto la mafia e quindi per ricordare un grande uomo di giustizia e le donne e gli uomini della scorta. Mi sembra il minimo. Poi ci sarà una giornata densa d’incontri ma mi sembrava giusto partire da qui”.

Le critiche

L’operazione di marketing politico architettata ad hoc ha ricevuto aspre critiche, a partire da Salvatore Borsellino, fratello del giudice, che ha subito commentato su Adnkronos così: “Una passerella come sempre. Vedendo quelle immagini mi viene da vomitare, ma uno sciacallo come lui non può fare altro che sciacallaggio”.

Da anni Salvatore Borsellino, insieme a tanti altri, si impegna nel fare in modo che il memoriale non diventi un luogo in cui esponenti politici possano andare per fare comizi e propaganda, il 19 luglio abbiamo impedito agli avvoltoi di venire in Via D’Amelio a roteare sul luogo della strage ma purtroppo ci sono anche gli sciacalli e quelli vengono quando non c’è nessuno a fare da guardia a quell’albero.

La carta dell’antimafia viene infatti utilizzata spesso dai politici e chi ogni giorno concretamente lotta contro la mafia, non ci sta.

@Mauro Biani

Nessuno vuole vietare a qualcuno di indossare la mascherina del giudice antimafia ucciso da Cosa Nostra ma se quel qualcuno è stato un Ministro dell’Interno, e ha fatto poco e niente per contrastare la criminalità organizzata e le collusioni mafia – politica, forse non dovrebbe indossarla.

Non dovrebbe indossarla se nello stesso giorno in cui va ad onorare un uomo che ha donato la propria vita per la giustizia, si deve poi recare nell’aula bunker dell’Ucciardone da imputato, per aver negato l’approdo a Lampedusa di una nave con a bordo 147 migranti soccorsi in mare. 

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Marchigiana a Torino. Compro più libri di quanti ne possa leggere.

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