Il 2022 non è iniziato nel migliore dei modi in Puglia, più precisamente nella provincia di Foggia, “territorio culturalmente compromesso” dove lo bombe sono tornate ad essere all’ordine del giorno.
Sono esplose per dare una lezione ai quei commercianti che avevano deciso di non abbassare la testa: un fioraio di Foggia, una concessionaria e una profumeria di San Severo. Una è esplosa davanti casa di un familiare del boss Raduano, a capo degli scissionisti e condannato ad ottobre 2021. Un furgone è stato fatto bruciare a Foggia e un ordigno nella città del Pizzomunno.
La mafia foggiana
Droga, estorsioni e rapine a furgoni porta valori sono le principali attività delle mafie foggiane. Per la Direzione Investigativa Antimafia, nella zona della Capitanata, l’area nord della Puglia, sono tre i gruppi attivi: la società foggiana, la mafia garganica e la malavita cerignolese.
Nata come malavita locale, la criminalità foggiana “è stata ultimamente definita dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho una vera emergenza nazionale. Una di quelle emergenze che vanno fatte appunto emergere, uscire dalla situazione di irrilevanza e disattenzione che fa il gioco di chi ambisce a gestire indisturbato i propri affari, illegali oppure leciti solo in apparenza.”
La criminalità ha una aggressività che continua a essere eccessiva nonostante le operazioni delle forze dell’ordine
Oltre sessanta le operazioni antimafia e quattrocento le ordinanze di custodia cautelare degli ultimi anni. La quarta mafia tiene in scacco il territorio, molto vasto, comprendente più di sessanta comuni, alcuni dei quali sciolti per mafia nell’ultimo anno, ovvero Cerignola, Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo.
Servono più squadre investigative, presidi nel territorio e una sezione della Direzione Distrettuale Antimafia. Il 2022 non è iniziato nel migliore dei modi in Puglia dove le bombe sono tornate ad essere all’ordine del giorno ma tutta Italia se ne frega.