Fin dall’inizio della pandemia era chiaro che lo Stato avrebbe avuto un ruolo chiave nella lotta contro il Coronavirus e non solo in ambito sanitario. Da sempre, le crisi fanno emergere, ma soprattutto aumentare, le disuguaglianze sociali.
Secondo Oxfam, organizzazione no profit, le mille persone più benestanti del pianeta hanno recuperato in nove mesi le perdite causate dalla pandemia mentre i più poveri dovranno attendere più di dieci anni per potersi riprendere da questa crisi. In tutto ciò, pochi paesi stanno riuscendo ad aiutare concretamente i propri cittadini e, in troppi casi, sono altri a dare una mano alle fasce più deboli della popolazione, in Italia come in America Latina.
Obiettivo consenso
In Messico, i gruppi criminali, a partire dall’organizzazione di Chapo Guzmán, noto ai più come El Chapo e Il Signore della Droga, hanno iniziato a distribuire alle comunità presenti nel “loro territorio” beni di prima necessità. Lo scopo è lo stesso dei pacchi solidali siculi, consegnati nel quartiere Zen di Palermo durante il primo lockdown: ottenere la legittimazione pubblica.
Il crimine organizzato è abituato, da sempre, a guadagnare ed ottenere benefici dalle situazioni emergenziali e la pandemia globale si sta rivelando una situazione da sfruttare a proprio vantaggio anche nei paesi dell’America Latina, soprattutto in quelle aree abbandonate dalle istituzioni statali che, inconsapevolmente, aiutano i gruppi a radicarsi e ad essere riconosciuti nel territorio.
In diversi paesi i cittadini infatti si rivolgono direttamente ai criminali per richiedere servizi, come in Brasile, dove le bande di diverse favelas di Rio de Janeiro hanno imposto il coprifuoco nei quartieri e distribuito articoli igienico-sanitari.
Lasciare che gruppi criminali facciano quello che dovrebbe essere compito di attori istituzionali significa che, una volta che la pandemia sarà scomparsa, non si potrà semplicemente decidere di destituirli. Come diceva Guzzanti, “a questo mondo nessuno ti dà niente per niente, sarebbe una perdita di tempo per tutti” e, appena la situazione si stabilizzerà, i gruppi inizieranno a rivendicare le loro buone azioni.
Infiltrarsi nella sanità
Un altro modo in cui le varie bande stanno cercando di lucrare è infiltrandosi nelle catene di fornitura dei vaccini e tamponi.
Il primo febbraio, l’Europol, ufficio europeo di polizia, ha pubblicato una notifica d’allarme in cui avvertiva: “finché resteranno in vigore restrizioni di viaggio a causa della pandemia, è molto probabile che i criminali coglieranno l’opportunità di produrre e vendere falsi certificati di prova COVID-19”.
A più di diecimila chilometri di distanza, la situazione è la stessa. In tutta l’America latina vi è stata un’impennata nel traffico di forniture mediche, dalle mascherine ai gel igienizzanti, passando proprio per i test rapidi.
Il segretario generale dell’Interpol, l’organizzazione internazionale dedita al contrasto del crimine internazionale, Jürgen Stock, in una recente intervista ha definito i vaccini “l’oro colato del 2021”, sottolineando come i gruppi criminali proveranno in tutti modi ad inserirsi anche all’interno di questo “business”.
Manodopera
Nel 2020, il tasso di occupazione è diminuito in tutti i paesi facenti parte dell’America Latina. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, alcune regioni non riusciranno a tornare ai livelli pre Covid prima del 2025.
A gennaio 2020, circa venti milioni di giovani non lavoravano. Per questi ragazzi e queste ragazze, far parte di gruppi criminali potrebbe essere l’unico modo per sopravvivere, l’unica speranza di un futuro migliore.
Quanti giovani italiani, romani, siciliani e piemontesi, si sono affidati alle mafie in mancanza di un aiuto statale?
I costi sociali della pandemia saranno enormi. I governi devono, prima di tutto, trovare la volontà di iniziare realmente a lottare contro la criminalità diffusa e la mancanza di capacità istituzionale. Intraprendere varie riforme, da quelle concernenti l’amministrazione della giustizia alle riguardanti i servizi per i cittadini, quali istruzione e salute pubblica in primis. Investire nel capitale umano è e sarà sempre uno dei modi più efficaci per combattere il crimine organizzato.
Fonti: Virus-proof Violence: Crime and COVID-19 in Mexico and the Northern Triangle; COVID-19 and organized crime: Latin American governments are in a state-making competition with crime; How Transnational Crime Is Mutating in the Age of COVID-19 in Latin America.