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Il Principato di Andorra verso il matrimonio egualitario

- 24/03/2020
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Il piccolo Principato di Andorra, situato sui Pirenei a cavallo tra la Francia e la Spagna, è in procinto di normalizzare nella classica forma matrimoniale le unioni tra persone dello stesso sesso.

Più piccolo di un capoluogo medio di provincia italiano, con i suoi 77.000 abitanti, Andorra è governato da una coalizione mista di democratici, liberali e una lista civica indipendente, che ha presentato in maniera congiunta il disegno di legge del matrimonio egualitario.

Il fine è quello di cancellare la distinzione formale tra unioni civili e matrimonio eterosessuale, mentre il matrimonio canonico, ossia religioso, resterà invariato.

Secondo la tabella di marcia del governo, il disegno di legge potrebbe entrare in vigore già durante la prossima estate.

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La bandiera LGBT di Andorra

Unione civile e matrimonio ad Andorra

Le unioni civili sono legali per le coppie dello stesso sesso dal 2014. Nel 2013, un sondaggio dell’Institut d’Estudis Andorrans, ha rilevato che il 70% dei cittadini andorrani sostenevano già l’idea del matrimonio egualitario: il Principato di Andorra subisce da sempre l’influenza politica e sociale delle due nazioni confinanti, che nel 2013 avevano già introdotto il matrimonio gay.

Se già le unioni civili erano legalmente equivalenti al matrimonio in materia di diritti acquisiti, il cambiamento sradicherà la politica delle distinzioni tra eterosessuale e omosessuale.

Il consigliere democratico Ester Molné, facendosi portavoce delle istanze della comunità LGBT, ha dichiarato: “Il termine unione civile era confuso, soprattutto quando era necessario iscriversi a registri civili stranieri, che non erano sempre riconosciuti e quindi la coppia colpita non poteva essere registrata“.

Nel 2019 ad Andorra La Vella, capitale del piccolo Principato, si è tenuto il primo “Pride Andorra“.

pride andorra
Gli organizzatori del primo Pride Andorra (fonte e crediti: europapress.es)

Diritti LGBT ad Andorra e curiosità politiche

Andorra ha una posizione controversa sui diritti civili della comunità LGBT+. Gli atti omosessuali sono legali dal 1791, le coppie dello stesso sesso hanno accesso all‘adozione esattamente come le famiglie eterosessuali, ed è in vigore una legge contro la discriminazione di stampo omofobico. Tuttavia, il Principato di Andorra non riconosce il diritto legale di riassegnazione di genere, né le leggi contro l’omofobia si intendono estese contro la discriminazione transfobica.

Il caso politico di Andorra è rarissimo nel suo genere: il sedicesimo paese più piccolo del mondo e l’undicesima popolazione più ridotta è una diarchia parlamentare, governata da due principi.

Sebbene il Consiglio Generale (ossia il Parlamento) approvi le leggi proposte dal Governo, uno dei due coprincipi deve necessariamente firmarle e promulgarle, esattamente come accade nel Regno Unito con la Regina Elisabetta. È curioso come, comunque, nessuno dei due principi sia residente in Andorra: il primo è infatti chiunque ricopra la carica di Presidente della Repubblica Francese (in questo caso si tratta quindi di un monarca eletto dal popolo francese, e non dalla popolazione andorrana) e l’altro è il Vescovo Cattolico della diocesi di Urgell, in Catalogna. Non è necessario che i due coprincipi siano concordi sulla promulgazione, è sufficiente che sia almeno uno di loro a firmare le leggi.

Il presidente francese François Hollande ha promulgato la sua firma alla legge sulle unioni civili nel 2014, come uno dei due principi. È assai probabile che sarà l’attuale presidente Emmanuel Macron a firmare la nuova legge dopo l’approvazione del Consiglio Generale.

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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