L’Alta Corte israeliana ha sancito all’unanimità l’accesso alla maternità surrogata anche alle coppie dello stesso sesso, stabilendo che l’attuale legge, che vieta l’accesso alla gestazione per altri alle coppie omosessuali e gli uomini single, è incostituzionale.
Nella sentenza, il tribunale ha affermato che l’attuale dettato normativo “danneggia in modo sproporzionato il diritto all’uguaglianza e il diritto alla genitorialità di questi gruppi, ed è illegale”.
Fino ad oggi, in Israele, l’accesso alla maternità surrogata è concesso solamente alle donne single che non sono in grado di avere un figlio e alle coppie eterosessuali sposate.
La Corte ha concesso alla Knesset, il parlamento monocamerale israeliano, un anno di tempo per apportare le modifiche alla legge: non è stato possibile rendere la sentenza immediatamente vincolante dovuto per “la complessità delle disposizioni giuridiche relative alla riproduzione e alla fertilità, e al fatto che l’accordo esistente è destinato ad aiutare le persone che non sono in grado di avere bambini.“
Non è però certo che il Parlamento, che oggi si rinnoverà alle urne per la terza volta in un anno, riesca ad esprimere una maggioranza utile per la modifica di questa legge.
La Camera ha infatti votato contro la modifica alla legge sulla maternità surrogata già lo scorso 2018, con uno scarto di soli 8 voti (49 a 41) nonostante l’appoggio del primo ministro Benjamin Netanyahu. A dichiararsi contrari furono i politici di estrazione ultra-ortodossa.
Grande soddisfazione per il gruppo per i diritti Avot Ge’im, “Proud Fathers”, che hanno così commentato: “Questa è una giornata intensa ed emozionante, in cui Israele alla fine avanza a grandi passi verso la famiglia delle nazioni più avanzate del mondo quando si tratta di diritti LGBT. Siamo lieti che dopo 10 anni di petizioni, l’Alta Corte abbia preso la decisione coraggiosa e corretta, che ha ridato giustizia economica e sociale a decine di migliaia di coppie LGBT. C’è ancora molta strada da fare per completare l’uguaglianza” conclude la nota rilasciata via facebook “ma oggi possiamo realizzare il sogno di avere una famiglia proprio come tutti gli altri. Ora dobbiamo assicurarci che il prossimo governo approvi una nuova legge”.
Fonte: Gay Times