Venerdì 29 ottobre Il Parlamento polacco ha dato il via all’iter legislativo per adottare una legge che dovrebbe vietare le parate del Pride e altre manifestazioni pubbliche a sostegno dei diritti LGBT+.
La proposta, di iniziativa popolare, è stata promossa dalla Fondazione conservatrice per i diritti contro l’aborto Life and Family, che ha raccolto con successo le 140.000 firme necessarie per presentare la proposta in Parlamento. Secondo la legge polacca, i cittadini che raccolgono 100.000 firme dagli aventi diritto possono forzare la lettura di un disegno di legge in parlamento.
Krzysztof Kasprzak, uno dei promotori della folle iniziativa, ha giustificato la sua proposta definendo il movimento per i diritti LGBT “una forma di totalitarismo” paragonata addirittura al nazismo. Kasprzak, nel pieno del suo delirio omofobico, ha accusato il movimento di cercare “di rovesciare l’ordine naturale delle cose e introdurre il terrore“.
Parole che fanno letteralmente rabbrividire considerando che il nazismo, in Polonia, ha ucciso più di 6 milioni di persone.
L’intervento di Kasprzak è stato definito “disgustoso” da Wlodzimierz Czarzasty, vicepresidente del Parlamento espressione di sinistra. A lui si sono uniti alcuni parlamentari dell’opposizione, di sinistra, di centro e anche conservatori, che hanno definito la proposta di legge disumana, omofobica o in violazione del diritto di riunione garantito dalla costituzione del Paese.
Il contenuto del disegno di legge
Il provvedimento afferma che “qualsiasi evento che metta in discussione il matrimonio come relazione tra una donna e un uomo o promuova l’estensione del matrimonio a persone dello stesso sesso non può andare avanti“. Manifestazioni come le parate del Pride sarebbero vietate perché promuovono “un orientamento diverso da quello eterosessuale“.
Le reazioni
“Questo è un giorno molto buio in Polonia, non solo per le persone LGBTIQ, ma per l’intera società polacca“, ha affermato Maria Sjödin, direttore esecutivo di OutRight Action International. “I Pride sono un elemento cruciale del movimento per l’uguaglianza LGBTIQ e, inoltre, sono un’espressione del diritto alla libertà di riunione e di espressione. In quanto tale, i Pride fungono da cartina di tornasole: se uno stato consente o meno di proteggere una comunità emarginata, spesso discriminata, di organizzare un evento come il Pride, è indicativo della salute della loro democrazia”.
Centinaia di persone sono scese in piazza nella capitale polacca per protestare contro il disegno di legge. Più di 300 persone si sono radunate fuori dal parlamento di Varsavia, sventolando bandiere arcobaleno e mostrando striscioni con la scritta: “L’amore non conosce genere“.
Amnesty international: proposta “discriminatoria nella sua essenza”
La proposta di legge “Stop LGBT”, in discussione al parlamento polacco (Sejm) e che mira a vietare le marce del Pride, è “discriminatoria fino al midollo”, ha avvertito Amnesty International.
Se approvato, il disegno di legge vieterebbe le parate del Pride e qualsiasi altro raduno pubblico che “promuova” orientamenti sessuali non eterosessuali e identità di genere diverse.
Nils Muižnieks, direttore regionale per l’Europa di Amnesty International, ha dichiarato: “Le marce del Pride sono un momento importante per le persone LGBT+ e i loro alleati per celebrare il loro amore. Rappresentano una protesta proprio contro il tipo di discriminazione che le autorità polacche stanno gradualmente trascrivendo nella legge“
“Questa proposta – ha continuato – che fa parte di una più ampia repressione dei diritti LGBTI, non ha posto in nessun parlamento. Chiediamo ai parlamentari polacchi di respingere questa proposta odiosa che è discriminatoria nella sua essenza […] la normalizzazione della retorica odiosa da parte del governo ha creato un ambiente in cui le persone si sentono autorizzate a vomitare fanatismo”.
Non è chiaro se disegno di legge, per ora accettato dalla Commissione parlamentare competente, avrà i numeri per essere approvato. È però certo che il presidente Duda, prima della sua rielezione del 2020 ha affermato che “l’ideologia” LGBT+ è più dannosa del comunismo”. Duda ha anche definito i polacchi LGBT+ come una “minaccia per la famiglia” e ha affermato che “vogliono sessualizzare i bambini”.
Tutto sembrerebbe convergere verso una naturale prosecuzione delle politiche anti-lgbt+ di PiS, il partito al governo, ma le proteste in corso, perfino da parte dei partiti conservatori, lascerebbero sperare in un possibile fallimento di questa assurda e disumana proposta di legge.
Fonti: dw.com, washingtonblade, amnesty.org
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