Nonostante il periodo natalizio, le aggressioni omofobiche non diminuiscono. Siamo costernati nel segnalare questo brutto episodio avvenuto nella stazione ferroviaria del capoluogo Brianzolo.
Vi riportiamo il comunicato stampa dell’associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno.
AGGRESSIONE OMOFOBICA ALLA STAZIONE DI MONZA.
Abbiamo ricevuto una denuncia di un fatto gravissimo avvenuto il 16 dicembre 2020 presso la stazione di Monza.
Un nostro concittadino di 63 anni è stato aggredito verbalmente da un branco di ragazzi italiani nel treno Milano-Monza. Il signore avvicinato da uno dei due, aveva rifiutato l’acquisto di calze. A seguito del diniego, il primo ragazzo inizia ad urlare “Ma sei mica frocio?“, procrastinando in maniera violenta la domanda. Il secondo ragazzo, dirigendosi verso il malcapitato, inizia ad appellarlo “Frocio!” e lo minaccia di riprenderlo con un video, millantando molestie sessuali inesistenti. Al reiterare delle grida dei due, la vittima cerca aiuto e si dirige alla stazione della polizia ferroviaria del capoluogo brianzolo. Brianza Oltre l’Arcobaleno, insieme al Partito Comunista dei Lavoratori (sezioni di Milano e sezione della Brianza) e assieme a CGIL Monza e Brianza, si unisce al nostro concittadino, vittima di aggressione OMOFOBICA, e denuncia un aumento dell’aggressività e della violenza nel territorio locale e nazionale, chiedendo a gran voce che il ddl Zan venga urgentemente approvato e ben scritto, di modo che episodi di così bassa levatura sociale possano essere puniti seriamente, evitando che, anche in questo caso, le denunce siano solo tempo sprecato.
Abbiamo raggiunto il presidente di Brianza Oltre l’arcobaleno, l’avvocato Aniello Barbato che ha commentato:
“È sempre più evidente la necessità di procedere con l’approvazione del ddl Zan, questo episodio denota come l’accezione del termine Frocio venga utilizzato in modo dispregiativo per recare offesa a chi viene additato come omosessuale. L’orientamento sensuale o l’identità di genere appartengono alla sfera personale di ciascun individuo ed è impensabile che oggi nel 2020, quasi 2021, un aspetto così personale possa essere utilizzato per recare offesa ad un soggetto.”