L’inclusività va a meta!
Roma 23-26 maggio 2024
Mancano ormai pochissimi giorni ad una delle manifestazioni più attese a Roma nel 2024, la Bingham Cup, la Coppa del Mondo LGBT+ di rugby che celebra non solo lo sport ma anche l’uguaglianza e l’inclusività.
Il torneo nasce nel 2002 da uno specifico tragico episodio. Mark Bingham, era uno dei passeggeri che ha combattuto contro i dirottatori a bordo del volo United 93, nell’ ormai indelebile 11 settembre 2001. Mark e tutti gli altri passeggeri del volo persero tragicamente la vita quando l’aereo si schiantò vicino a Shanksville, in Pennsylvania. Gay e giocatore di rugby regolare, Mark ha giocato per i San Francisco Fog e ha contribuito a fondare i Gotham Knights a New York City.
La Bingham Cup si tiene in onore della memoria di Mark e sfida gli stereotipi e le percezioni della comunità LGBTQIA+. Giocatori, tifosi e staff di rugby di tutto il mondo si riuniscono ogni due anni per celebrare l’uguaglianza, l’inclusività e la sportività. Dal suo modesto debutto nel 2002, l’edizione 2018 della Bingham Cup di Amsterdam ha riunito 74 squadre provenienti da 20 paesi. La Bingham Cup è diventata il più grande torneo amatoriale di rugby del mondo. Nove città hanno ospitato la Bingham Cup sin dall’inizio: San Francisco, Londra, NYC, Dublino, Minneapolis, Manchester, Sydney, Nashville, Amsterdam, Ottawa e quest’ anno Roma. Quest’ anno si sono iscritti 3000 giocatori suddivisi in 140 squadre e saranno presenti più di 10000 persone. Magica la location il quartiere EUR- Tre Fontane. Un plauso anche ai patrocini istituzionali a sottolinearne il sostegno: la FIR Federazione Italiana di Rugby, il Circolo omosessuale MARIO MIELI, l’UNAR, ROMA CAPITALE, la REGIONE LAZIO, il CONI e SPORT E SALUTE S.p.A. L’organizzazione internazionale del torneo è affidata ormai da anni dall’International Gay Rugby (IGR), ma affida a sua volta l’incarico ad una società della città organizzatrice, in questo caso parliamo della “Libera Rugby ASD”
Il presidente del comitato organizzativo della Bingham Cup di Roma è Gianmarco Forcella, che da anni lavora per lo sviluppo del rugby inclusivo. in un suo comunicato rilasciato alla Federazione Italiana Rugby nei giorni scorsi, Forcella diceva: “Questo torneo è sicuramente un enorme opportunità, perché permette a tutta la comunità romana e italiana di esplorare tematiche di sport inclusivo che ad oggi vengono toccate poco, come ad esempio l’inclusione di atleti o atlete transgender all’interno delle società sportive.”
L’Assessore ai Grandi Eventi allo Sport e Turismo del Comune di Roma, Alessandro Onorati, che ha patrocinato la manifestazione, aggiunge:” Siamo molto felici, abbiamo sostenuto fortemente la candidatura di Roma mettendo a disposizione gli impianti sportivi comunali, la comunicazione istituzionale della città sarà allestita a festa per accogliere gli atleti, perché’ è un appuntamento fondamentale. Roma è oggettivamente la casa del rugby e altrettanto importante questo appuntamento perché parliamo di temi che superano lo sport, parliamo di inclusività. Ringrazio la Federazione Italiana Rugby e la Libera Rugby per l’ottima organizzazione e interazione con il Comune di Roma”.
Andrea Cimbrico, responsabile dell’ufficio stampa delle Federazione Italiana Rugby, in uno dei suoi interventi nella presentazione del torneo dichiara:
“Io credo che tutto abbia origine proprio da quella che è stata la modifica statutaria datata 2001, fondamentale la possibilità per una squadra come “Libera Rugby” di partecipare regolarmente a quella che è l’attività domestica della Federazione italiana Rugby. La collaborazione si traduce poi ora nel concreto con l’arrivo della Bingham Cup a Roma e in Italia. Questo rappresenta un ennesimo passo verso quella “mission” di inclusione e di partecipazione al gioco di tutti di tutte le comunità che la nostra Federazione e la governance della Federazione italiana Rugby si prefiggono.
Il “padre” delle Olimpiadi moderne Pierre de Coubertin diceva: “Per ogni individuo, lo sport è una possibile fonte di miglioramento interiore”. E se lo diceva lui dobbiamo crederci.
Fonti: Sito Federazione Italiana Rugby
Sito Bingham Cup