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Famiglia è chi (s)famiglia FA e Resiste

- 16/05/2023


Si sta ancora svolgendo la lunga campagna di Famiglie Arcobaleno intitolata “Famiglia è chi famiglia FA” che ha già visto coinvolte 14 città italiane: Barletta, Biella Cagliari, Genova, Imola (BO), Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pisa, Pordenone, Roma, Torino, Verona. In Trentino, tra Bressanone, Bolzano e Trento, il festival della famiglia è iniziato giovedì 11 maggio e finirà sabato 3 giugno.

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Nell’ambito dell’International Families Equality Day, l’associazione Famiglie Arcobaleno festeggia tutte le famiglie nel mese di maggio dal 2014. Nel comunicato di quest’anno l’associazione ci tiene a rimarcare l’importanza del riconoscimento di tutte le famiglie e che la parità e l’uguaglianza familiare sono una responsabilità per le istituzioni e il legislatore.

Sembra quasi assurdo dover ricordare qualcosa di così scontato al Governo, eppure non è così. Infatti, il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, all’inizio di quest’anno, ha dichiarato guerra alle famiglie omogenitoriali, imponendo ai sindaci italiani di interrompere l’iscrizione di queste famiglie all’interno dei registri delle anagrafe comunali.

Veniamo a scoprire dell’orribile vicenda dal sindaco Beppe Sala del Comune di Milano, che comunica a Famiglie Arcobaleno di essere stato costretto ad interrompere, salvo nel caso di bambini nati all’estero da due madri, la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Lo stop è arrivato in seguito a una circolare del Ministero dell’Interno e una seconda precisazione della Prefettura di Milano.

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Complice di questo atto discriminatorio la sentenza 38162 della Corte di Cassazione, depositata il 30 dicembre 2022, contro una coppia di uomini gay trentini che si erano visti rifiutare da parte del Comune di Verona di registrare la trascrizione dell’atto di nascita originato in Canada, dove i due avevano avuto un figlio mediante gestazione per altri (pratica legale nel paese nord americano), che contrasta con quanto espresso dalla Corte d’Appello di Venezia nel 2018 su di un analogo caso, decisamente più favorevole alle coppie omogenitoriali.

Questa sentenza fissa alcuni punti fermi, che dovranno essere applicati anche nei futuri giudizi, che riguardano in generale coppie gay o etero che procreano mediante GPA all’estero: il primo è che i genitori non sono in nessun modo perseguibili per una pratica vietata in Italia effettuata all’estero; il secondo è che il riconoscimento diretto all’anagrafe del comune di residenza di entrambi genitori del figlio non è più possibile, poiché dovrà essere indicato un solo genitore (quello biologico) e per il “secondo” genitore (non biologico) deve essere avviato un procedimento di adozione a cui, però, il “primo” genitore non può opporsi.

Da qui la “caccia alle streghe” del Ministro Piantedosi a cui ha seguìto, fortunatamente, una ribellione da parte della maggioranza dei sindaci italiani, che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione DisObbediamo lanciata proprio da Famiglie Arcobaleno.

L’associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno, a tal proposito, lanciò un’azione di mail bombing diretta ai sindaci, “La Famiglia non si tocca. #trascriveteli“, in cui il cittadino chiedeva al proprio sindaco l’adesione alla campagna di disobbedienza all’oscurantismo fascista richiesto dal Governo. Azione che dovrebbe continuare a essere portata avanti, specialmente in quei comuni in cui i sindaci hanno fermato tali trascrizioni.

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Un’altra campagna di sensibilizzazione sul tema famiglia è stata lanciata anche da Stati Genderali, dal titolo “Storie di Sfamiglie Resistenti“: verranno pubblicati video di esperienze personali in cui relazioni di cura importanti costruite con persone care non sono state riconosciute dallo Stato e dalla società, a causa della struttura familistica e patriarcale, promossa e portata avanti dal nostro Governo, che ne ha negato la possibilità di viverle.

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