Il tricolore torna a sventolare nel calcio mondiale. Non si tratta, però, della nostra (tanto amata quanto odiata) nazionale maschile, che al mondiale di Russia dell’anno scorso non ci si è neanche affacciata, ma delle nostre azzurre guidate dal ct Milena Bertolini, che tornano alla massima competizione intercontinentale dopo un digiuno di vent’anni.
È infatti in partenza oggi, in Francia, l’ottava edizione del Campionato Mondiale di Calcio Femminile, ricorrenza quadriennale che vede contrapporsi le 24 nazionali migliori del pianeta. Se agli Stati Uniti toccherà difendere il titolo conquistato nel 2015 in Canada (contro le agguerritissime giapponesi), alle padrone di casa d’oltralpe è affidato il compito di inaugurare la manifestazione battendosi contro la Corea del Sud.
E l’Italia? Dobbiamo aspettare dopodomani, domenica 9 giugno per vedere le azzurre esordire a Valenciennes contro l’Australia nella prima partita della fase a gironi. Toccherà poi il 14 a Italia – Giamaica e il 18 a Italia – Brasile, una classica del campionato maschile che sarà di certo uno spettacolo da non perdere, come tutte le gare che vedono contrapposti, da sempre, i vessilli azzurri e quelli verdeoro. Tutte le partite della nazionale italiana saranno trasmesse dalle reti RAI.
Curiosità: la nazionale femminile italiana di calcio è quindicesima del ranking mondiale FIFA. Nell’omologa classifica del calcio maschile, gli azzurri sono solo diciassettesimi.
Il palmares della nazionale femminile di calcio
Non è una storia di grandi fortune, quella delle azzurre nelle competizioni continentali e intercontinentali. Nelle due edizioni del mondiale a cui la nazionale femminile ha preso parte prima di questa si registra un’eliminazione ai quarti di finale nel 1991 e un’uscita al primo turno nel 1999.
È andata meglio agli Europei, anche se fino al 1997 le azzurre hanno conquistato la semifinale (con due medaglie d’argento e due bronzi), per poi accontentarsi di uscire dopo poche partite.
La nazionale femminile 2019
Le 23 convocate provengono da club come Juventus, Fiorentina, Milan e Roma, le prime quattro classificate dell’ultimo campionato di Serie A, e solo una è tesserata per una squadra straniera (Elena Linari, militante nell’Atletico Madrid).
Se la numero 10 Cristiana Girelli (juventina e fan di Alex Del Piero) è già nota alla stampa, sia per il suo seguitissimo account instagram che per le offese ricevute per il suo aspetto fisico dai tifosi viola lo scorso novembre – una brutta pagina di calcio femminile condannata da più parti – non si sa molto delle altre rappresentanti della compagine italiana. C’è Alia Guagni, capitana della fiorentina ed eletta calciatrice dell’anno nel 2017 e 2018, il difensore Elisa Bartoli, capitana della Roma, mentre il ruolo da titolare in porta è di Alice Giuliani, oggi tesserata presso la Juventus Women dopo aver militato per molti anni in Germania.
A capitanare la selezione nazionale è Sara Gama, difensore, che conta 104 presenze in azzurro e guida anche la Juventus Women. È triestina di origine congolese.
“Sorelle d’Italia”
Un gruppo eterogeneo, coeso e determinato, che saprà certamente appassionarci come le ragazze della pallavolo che qualche mese fa, in Giappone, hanno sfiorato il sogno mondiale grazie alle trascinanti Paola Egonu e Miriam Silla.
Il mondo dello sport italiano è sempre più donna, anche nelle discipline che fino a ieri erano considerate prerogativa del sesso maschile. La speranza è che la cultura dello sport riesca ad abbattere pregiudizi e stereotipi, a promuovere la gender equality purtroppo penalizzata dal retaggio machista e dalle convenzioni di genere. Perciò tifiamo a gran voce queste ragazze coraggiose, che oggi possono essere un esempio per tante bambine a cui viene negato di giocare a calcio perché considerato “sport da maschi“.
In bocca al lupo, sorelle d’Italia!