Sono stato a vedere la mostra di Iago a Napoli, nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi nel rione sanità di Napoli, spazio ora chiamato anche Museo Jago. Ero incuriosito dal tam-tam social e culturale che le mostre e istallazioni stavano riscuotendo nel panorama artistico internazionale. Jago vero nome Jacopo Cardillo è un artista italiano contemporaneo molto interessante che possiamo definire Il Michelangelo del Nostro Secolo.
Un connubio tra tradizione e modernità
Le sue sculture in marmo stanno ridefinendo i confini della scultura contemporanea, creando opere che catturano l’attenzione e l’immaginazione del pubblico.
Nato ad Anagni (Frosinone) nel 1987, Jago ha sempre mostrato una profonda passione per l’arte. La sua formazione artistica, unita a una innata sensibilità per la bellezza, lo hanno portato a scegliere il marmo di Massa Carrara e Pietrasanta come materiale privilegiato per le sue creazioni. Le sue opere, che richiamano le maestose sculture del Rinascimento, sono caratterizzate da un realismo impressionante e da una profonda emotività.
Temi universali e contemporanei
Le sculture di Jago presenti nel suo Museo Jago affrontano temi universali come l’amore, la vita, la morte e la spiritualità. Dal Narciso alla Venere, dalla David alla Pietà e la grandiosa scultura di 3 metri Aiace e Cassandra. L’artista, però, non si limita a rappresentare questi concetti in modo tradizionale, ma li reinventa attraverso una chiave di lettura contemporanea. Le sue opere, infatti, riflettono le ansie e le speranze della nostra società, invitando lo spettatore a una profonda riflessione. Nel Narciso che si specchia nell’ acqua il riflesso è una donna, la libertà di essere chi vogliamo. La Venere non è quella che immaginiamo, è una Venere di una certa età, non si può essere giovani per sempre. La Pietà, uno straziante uomo che può essere lo stesso Iago che ha in braccio una figura morente che non si percepisce se è una giovane donna o un ragazzo. Nell’ Aiace e Cassandra, la principessa-sacerdotessa è immortalata nel momento di reazione e ribellione, osa difendersi con tutte le sue forze alla violenza di Aiace. Si stava realizzando un femminicidio e la reazione che sottolinea Iago è proprio quella del gesto di ribellione con una forza interiore che si intravede nello sguardo di Cassandra.
Un fil rouge nelle opere di Iago e la pietra o un sasso, che è presente in tutte le sue opere. Nella David è sulla mano sinistra, in Venere sta sulla gamba sinistra, nella Pietà è a terra appena rotolata dalla morente figura. E nel Narciso? Nel Narciso non si vede, ma il fatto che la mano sia sott’acqua, si può pensare a ragion veduta che stia in acqua.
La forza dei social media
Uno degli elementi che contraddistingue Jago è il suo approccio innovativo alla comunicazione. Grazie ai social media, l’artista è riuscito a creare una community di appassionati che seguono con entusiasmo i suoi progetti. Attraverso video e dirette, Jago condivide con il pubblico ogni fase della creazione delle sue opere, svelando i segreti della sua tecnica e coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza unica.
Un successo internazionale
Il talento di Jago è stato riconosciuto a livello internazionale. Le sue opere sono state esposte in prestigiose gallerie e musei, e l’artista ha collaborato con importanti istituzioni culturali. Nel 2019, Jago ha fatto storia diventando il primo artista a inviare una scultura in marmo sulla Stazione Spaziale Internazionale, un’impresa che ha ulteriormente consolidato la sua fama.
Conclusioni
Jago è un artista che, con la sua maestria tecnica e la sua visione innovativa, sta scrivendo un nuovo capitolo nella storia della scultura. Le sue opere, cariche di emozione e di significato, sono destinate a lasciare un segno indelebile nel mondo dell’arte contemporanea. La mia curiosità è stata appagata, avere davanti un’opera di Iago non è solo guardare ,ma è anche scrutare dentro l’ anima del soggetto e riceverne l’onda d’urto.