Il Re del make-up cinematografico, si racconta al nostro Magazine.
Le tue interviste partono sempre dalla notizia di una tua candidatura del film di successo del momento.
La mia quarta candidatura al David di Donatello, risale proprio all’anno corrente con il film che a quanto pare, ancora è quello di cui si parla, “C’è ancora domani “di Paola Cortellesi.
Non poteva che andare meglio di così per quel che mi riguarda. Lavoro e sono amico di Paola dal 2001, dal nostro primo film di Carlo Mazzacurati “A cavallo della
tigre “.
D’allora non ci siamo più lasciati, e sono orgogliosissimo della fiducia che da allora mi da’ in tutto quel che fa’.
Ma quando inizia l’Ermanno Spera truccatore
Ermanno Spera come truccatore nasce prima
Di diventarlo, perché da sempre sono stato affascinato dal make-up, fan di Mina, Patty Pravo, Oxa, come non rimanere colpito da quei trucchi. Mi andavo a vedere chi ci fosse dietro quei lavori fantastici, c’era un truccatore a mio avviso straordinario. Stefano Anselmo che aveva pubblicato dei libri di trucco, li comprai e iniziai a studiare le tecniche, cominciai con le mie amiche, ma in famiglia non era considerato un lavoro quindi feci tutt’altro per anni ma senza mai rinunciare a questa passione che continuava ad essere un hobby fin quando decisi di farmi un corso in una scuola di trucco che avesse anche il trucco cinematografico perché l ‘ambizione era entrare nel cinema. Un po’ di gavetta come volontario, poi come assistente per finire poi ad essere caporeparto in questo fantastico mondo
La prima attrice o attore che hai truccato
Se devo ricordare la prima attrice che truccai fu’
Chiara Noschese, ricordi con lei fantastici ancora oggi siamo amici anche se ci si vede troppo poco. Un’attrice, Regista, e Cantante straordinaria.
Un film che avresti voluto fare come truccatore
Un film che mi sarebbe piaciuto fare in assoluto Moulin Rouge di Baz luhrmann, per il mio lavoro uno sfogo incredibile
I viaggi aiutano? A trovare qualche idea… Guardi le persone, quando passeggi? Studi il personaggio.
Viaggiare È sempre un modo per aggiornarsi su quello che più piace, che va di moda, quindi prendere spunti, idee.
Poi chiaramente per un film riguardo ai personaggi ci si confronta sempre con la regia e i costumi. Un film non lo fa mai nessuno da solo è un lavoro di squadra.
Delle 4 candidature quali avresti meritato per il lavoro svolto.
Tra le quattro candidature quella che secondo me avrei dovuto vincere era per il film
‘Magnifica Presenza” di Ferzan Ozpetek. Un lavoro impegnativo con un cast altrettanto impegnativo, invece quel David andò in America, credo che ora stia davanti a qualche porta per fermarla dal vento.
I tuoi registi, un aggettivo per ognuno
Dare un aggettivo ai registi con i quali ho lavorato e ‘ un po’ complicato, ho la fortuna e lo dico davvero con piacere e riconoscenza, di aver lavorato con registi e registe di grandissima fama INTERNAZIONALE.
Con Alcuni sono nati rapporti di amicizia, ognuno diverso dall’altro, e gli aggettivi sarebbero troppi.
Gli attori hanno fiducia del tuo lavoro o sono “prime donne”Sinceramente non mi sono mai capitati attori che fossero prime donne, posso però dire che rispetto a prima ora anche gli uomini vogliono più attenzione, quando propongo delle novità si prestano e si lasciano coccolare. Si, si fidano.
C’è un colore di moda nel trucco? Come nella moda
Un colore nel trucco che va’ sempre di moda è il nero. O viene richiesto come smokey eye o come eye liner, comunque viene utilizzato.
Cosa non deve mancare durante il tuo lavoro?
Durante il mio lavoro in assoluto non possono mancare i Pennelli. E lo dico anche a tutte le donne che ogni volta mi dicono “ma perché a me non riesce l’occhio così?” Perché il pennello è essenziale, necessario.
Il lavoro più difficile o il personaggio più difficile che hai realizzato
Un lavoro difficile da realizzare non lo ricordo ma posso dire che mi è capitata un’attrice molto difficile, che di conseguenza mi complicava il lavoro (risata)
Nel tuo armadio che colori prevalgono…
Il colore che prevale nel mio armadio è il nero, lo dico sempre sfina e lo metto su tutto.
L’esperienza da attore nel film “Scusate se esisto” …raccontaci come è nata l’idea
Dell’esperienza del film scusate se esisto potrei scriverne un libro, perché non sono un attore ma avevo delle battute da studiare, stavo facendo un altro film con la stessa produzione e complice il costumista mi hanno liberato dal mio set per andare a girare quella scena, inizialmente non sapevo neanche il “costume “che avrei indossato, ma una volta fatta la prova non potevo più farmi indietro. Comunque, ero tra persone molto famigliari a me quindi la paura di sbagliare c’era ma mi avrebbero perdonato, invece tutto andò benissimo, mi sono divertito tantissimo sia sul set che nel bar sotto il set quando mi è scivolato l’asciugamano mentre consumavamo al bancone con l’attrice. Restai a chiappe scoperte.
Domanda scontata, è più facile truccare un uomo o una donna?
Non ti do la risposta scontata riguardo la difficoltà del trucco tra uomo e donna ma rispondo che dipende chi è l’uomo e chi è la donna.
Delle volte bisogna fare i miracoli in entrambe i casi. (risata ah ah)
Il tuo compagno come quando e perché …
Il mio compagno sono sette anni che mi rende felice. Dopo 15 anni in cui avevo rinunciato a una storia è arrivato con enorme sorpresa in quanto mi ero abituato all’idea di stare solo, siamo molto simili, anche se lui è più bello di me (risata) ci piacciono le stesse cose, ci siamo conosciuti da grandi e questo fa che tutte le scelte che facciamo sono già state maturate.