Esc76 , è il nickname dell’artista torinese Emiliano Cavalli, presente nel mondo della Pop Art dal 2004 con tutti i suoi dipinti “Fragili” e “Santi“, titoli di una serie di lavori dedicati alle dive e santi di tutti i tempi.
Io partirei da come ti ho conosciuto. Io nel 2013 cercavo un’ispirazione per dipingere la grande Moira Orfei e così facendo delle ricerche sul web, su chi aveva già affrontato il tema, ho notato il tuo dipinto, che avevi realizzato nel 2012. Quella è stata la prima volta che vedevo una tua opera. Poi l’anno successivo ho avuto la fortuna di vedere dal vivo anche il tuo David Bowie e lì che mi ha incuriosito ancora di più la tua pop art e quindi ho iniziato a seguirti.
Le icone “Pop” scelte da te sono sempre attuali e sempre utilizzando le foto iconiche che tutti conosciamo. Come nasce il progetto “Fragili”?
Volevo realizzare dei ritratti che avessero il compito di farmi conoscere, Le icone che ho dipinto fanno parte del mio vissuto, dei miei ricordi, le lega un filo, hanno spesso esaltato la loro fragilità trasformandola in un’eccezione positiva;
L’Italia è un popolo di Navigatori, cantanti, Cuochi ma anche di Santi! Raccontami del progetto sui “Santi”?
“Quasi tutti i Santi giorni” è un progetto che arriva dal passato, sto cercando di ridare colore alle figure dei Santi. Fin da bambino ho spesso sentito invocare l’aiuto dei Santi e i loro “superpoteri”, non è un lavoro dal punto di vista cattolico, è regalare a tutti lo strumento per conoscerli e riconoscerli;
Il momento “fil rouge”, la domanda che faccio a tutti i miei amici artisti. Quale’ il dipinto che tu pensi sia la svolta della tua vita artistica, cioè dove dici questa è un’opera pubblica non più un esercizio, non più uno esperimento ma è una vera e propria opera “unica”?
Sicuramente il ritratto di Pierpaolo Pasolini, per la prima volta ho capito di essere andato oltre l’estetica del quadro stesso;
Tu ti prendi la libertà di usare e osare più tecniche nella stessa opera, dal collage al lettering, dal glitter allo spray, dal cartonato ai pigmenti. Perché questa sperimentazione? Perché questa “voglia” di aggiungere?
Credo che la maggiore spinta e creatività nasca dal non sentirsi mai arrivato, questo mi porta a sperimentare, qualche volta aggiungere qualcosa in più ed altre a togliere;
La tua prima vera esposizione nel 2004 esponendo delle fotografie al Palazzo Bricherasio a Torino e nel 2005, in qualità di lighting designer, progetti arredi luminosi per la manifestazione “Interni Italiani” presso gli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen. Tutto questo quasi trentenne. Ma cosa hai fatto prima?
Ho sempre disegnato, mia madre mi lasciava sempre uno spazio sul tavolo per lasciarmi sfogare, sono stato circondato da persone che amavano l’arte, mia nonna era proprietaria di un liceo artistico, fin da bambino passavo il tempo nella biblioteca della scuola a sfogliare libri d’arte o girovagare incuriosito per le aule di modellato e disegno. Ho frequentato lo stesso liceo artistico per poi proseguire i miei studi a Milano presso l’istituto internazionale di design.
Il tuo nickname è Esc76 la E Emiliano, la C di Cavalli, il 76 è la tua data di nascita. Ma la S?
Semplicemente il mio secondo nome Stefano.
Sei partito da Casale Monferrato e poi a Roma Milano – Torino… Torino è la tua ultima tappa? O hai dei sogni nel classico cassetto! Hai in previsione un ulteriore spostamento “geografico”? E perché poi rimanere a Torino vicino al tuo paese natio, cioè questa città o le altre, sono state importanti per la tua vita artistica o rappresentano altro?
Non posso dire che Torino sia la mia ultima tappa, un giorno mi piacerebbe dipingere vista mare, oppure perso fra le colline del Monferrato, tutte le città che hai nominato mi hanno formato tanto, ma non le sceglierei di nuovo, ti posso anticipare che nel mio prossimo futuro dovrebbe esserci Parigi.
In contrapposizione al tuo mondo pop, vivresti nel Rinascimento? I Medici, I Malatesta, I Rovere, che poi se vogliamo il ritratto il riprodurre dei personaggi è già “pop”, chi vorresti incontrare per fare due chiacchiere?
Sicuramente Artemisia Gentileschi, mi piacerebbe essere contagiato dal suo desiderio di andare oltre le regole, la sua voglia di emergere e combattere un mondo artistico che non la riteneva adatta perché donna.
Nel mondo attuale, chi hai incontrato parlo dei vip iconici che ti ha stupito positivamente come personaggio o come artista? Molto spesso capita di incontrare delle celebrità che poi nella realtà si dimostrano molto diversi, ci fanno vedere un lato oscuro.
Ho incontrato diversi vip, ma non posso dire di aver avuto una conoscenza per dare un giudizio, sicuramente posso dire che si sono spesso rivelati, nel bene e nel male, umani e non patinati.
Possiamo ammirare le opere di Emiliano Cavalli a Torino il 16 Novembre 2024 Libreria BorgoPo, a Roma da Febbraio ’25 con Giuseppe Cecchini alla Galleria Bewildindustry di Denise Cecchini.