“…Matrimonio sancito come esclusiva unione tra uomo e donna… a me piace, a voi amici?“
Una provocazione che non lascia spazio ad interpretazioni quella del giovane assessore alla sicurezza e alle politiche giovanili del Comune di Monza Federico Arena, in viaggio a Mosca come osservatore internazionale dei referendum costituzionali in svolgimento in Russia.
Referendum che hanno l’obiettivo di riportare la Russia di Putin, ormai Zar ad honorem, al prestigio autarchico dell’Unione Sovietica, e che fanno leva su sentimenti popolari nazionalisti e conservatori come, appunto, il quesito sulla previsione costituzionale del matrimonio tra l’uomo e la donna come unica forma riconosciuta di unione tra due persone (e che i primi exit poll sembrano abbondantemente confermare).
Nelle scorse settimane uno spot anti-gay, ideato dal tabloid online RIA FAN, cercava di convincere i cittadini russi a votare sì al referendum descrivendo addirittura un futuro distopico dove i bambini adottati dalle coppie omosessuali fossero costretti a vestirsi con abiti femminili.
È arrivata a stretto giro la risposta di Oscar Innaurato, membro del direttivo di Brianza Oltre l’Arcobaleno, condirettore di BL Magazine nonché referente di Rete Brianza Pride, che qui vi riportiamo.
“Accade spesso che per ingenuità si cada nel tranello di parlare grossolanamente di cose di cui si ha pochissima conoscenza. Il nostro caro assessore Arena, probabilmente preso dall’entusiasmo di una gita fuori porta nella fredda Russia, si è totalmente dimenticato di come la Federazione guidata da Putin da più di vent’anni abbia quotidianamente aggredito i diritti umani. E non mi riferisco solamente alle persone LGBTIQ+.
Il mondo è ha conoscenza della caccia alle streghe che viene perpetrata nei vari oblast e nelle repubbliche caucasiche della federazione russa: migliaia di adolescenti sono reclusi nelle loro patrie galere solo per aver postato unicorni o bandiere del Pride… Probabilmente ad Arena è sfuggito… Come gli è sfuggito che i giornalisti, come Anna Politkovskaja, possono essere giustiziati per strada solo perché cercano di raccontare quello che accade in quella nazione. Il suo post ci lascia basiti e inorriditi. La sua visione di mondo possibile è univoca. Si augura che anche in Italia ci si comporti come in Russia, peccato però che l’ingenuo Arena abbia totalmente dimenticato che nella nostra nazione esiste una Costituzione che vieterebbe assolutamente una svolta del genere.
Confido che l’assessore colga l’occasione per capire cosa accade in Russia se un partito politico venga finanziato da una nazione straniera: carcere duro in Siberia a raccogliere saponette sotto la doccia.
È assolutamente inaccettabile che l’assessore del comune di Monza, Federico Arena dichiari pubblicamente una cosa del genere. Non è istituzionale. Non è democratico ed inoltre ci fa vergognare di come possa rappresentare la Brianza e l’Italia nel mondo. Ricordiamo inoltre che la Repubblica Italiana é uno stato di Diritto, non è una federazione oligarchica come la Russia di Putin. Migliaia di persone sono state arrestate e torturate solo per il loro orientamento sessuale. Augurarsi di essere come la Russia infanga la Costituzione Italiana.
Lunedì pomeriggio ci recheremo in comune per omaggiare “alla Russia con amore” l’assessore Federico Arena e la giunta Allevi per i “perturbanti messaggi omofobici” del suo post. Comunque è straordinario il tempismo dell’Arena in Russia: lunedì nella sua Brianza inizia la Pride week. Federico Arena è la stella cometa nera nel firmamento oscurantista ed omofobo di questa nazione che rende palese la necessità di una legge contro l’omotransbifobia! Odiare non è un’opinione.