Moria di pesci a Venezia, in concomitanza con i giorni di acqua bassa persistente che permettono di vedere con nitidezza i fondali del centro storico.
Un vero e proprio allarme ambientale, per ora inspiegabile.
A denunciare il fatto Claudio Vernier, presidente dell’associazione dei commercianti di piazza San Marco, uscendo di casa attorno alle 7 di mercoledì mattina si è trovato di fronte alla insolita scena da fondamenta Ca’ Balà: “Si vedevano molti pesciolini morti lungo il canale, mentre a 30-40 centimetri di profondità si notavano anche alcuni agonizzanti. La cosa mi ha stupito e preoccupato, perché sebbene ci sia bassa marea, ho pensato di avvisare le forze dell’ordine affinché verifichino che non ci siano questioni ambientale”. La corrente, ha fatto sapere l’esercente lagunare, proveniva dal Canal Grande verso il canale della Giudecca. La bassa marea è un fenomeno ciclico che interessa la laguna nel periodo invernale, ma che in questi giorni tiene banco per l’alta visibilità che si registra.
Alvise Papa, responsabile del Centro maree del Comune di Venezia ha dichiarato che l’acqua negli ultimi due giorni ha registrato maree che vanno dai -0,45 di minima alle 12.45 di ieri, fino alla massima di 0,3 delle 19.15 del 13 febbraio. Mediamente gli estremali degli ultimi due giorni si sono assestati in questa forbice probabilmente a causa anche dell’alta pressione. Difficile però ipotizzare un legame tra la poca acqua in città e la morte dei pesci, secondo l’esperto “in quella zona il Canal Grande ha una profondità di 5-6 metri, mentre quello della Giudecca è sui dodici, pare improbabile che vadano a morire proprio in quel canale, dove tra l’altro c’è molta corrente. Inoltre questa notte non c’è stata una minima importante, con valori positivi, quindi escluderei il fenomeno bassa marea“.
Questo fenomeno allarmate accade proprio a ridosso di uno dei periodi di massimo turismo per Venezia: il carnevale.