Come ogni anno, sono stati rivelati i cinque libri finalisti del PREMIO STREGA.
Come ogni anno la curiosità si attanaglia sul lettore medio per comprendere quale sia il libro più bello da fregiare con la nota bottiglia di Liquore beneventano.
Come ogni anno ho letto tutti e cinque i libri della cinquina.
Solo due hanno colpito la mia tenera coscienza. Gli altri tre invece hanno fomentato giganteschi sbadigli e incommensurabile voglia di tuffarmi in un fiume alla stregua di un obeso ippopotamo africano.
Detto questo credo, come ogni anno, che la scelta dei libri debba essere svecchiata e decontaminata dalle metodologie democristiane degli Amici della Domenica. Infatti, molteplici titoli innovativi vengono buttati fuori dalla competizione, non per mancanza di qualità, ma di brand… da che ricordo io: un libro non ha ditta! Ma siamo nell’epoca dove tutto è prodotto e quindi mettiamoci l’anima in pace.
Veniamo alla cinquina:
Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario (Mondadori)
È un lungo, lunghissimo romanzo ambientato in una Torino Sabauda nella prima metà dell’Ottocento. La protagonista è una ragazza figlia di un mercante di seta inglese che sposa un ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon. I moti risorgimentali sono lo sfondo della vicenda. Ma la protagonista Anne Bacon è intenta a cercare un posto al sole nella famiglia Vignon.
La trama è un tumulto che stenta a partire. Personalmente, a metà del romanzo, mi chiedevo come mai il vaiolo non avesse sterminato tutti i personaggi. Ad ogni modo è una lettura che le mature lettrici da ombrellone troveranno gradevolissima.
M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati (Bompiani)
Già ho avuto modo di recensire questo libro, cliccando qui, troverete la recensione completa.
In poche righe vi dico che la lettura di M. ha provocato in me la stessa sensazione di una ninfomane vietnamita in balia di otto amanti nigeriani. Il libro è fenomenale ma lunghissimo. Se avete poco tempo per leggerlo ve lo sconsiglio. Credo che tra 10 anni parleremo ancor di più di questa opera, ragion per cui prevedo che non vincerà il premio Strega. Sicuramente ha vinto il premio del Tempo.
Fedeltà di Marco Missiroli (Einaudi)
Ecco, veniamo al libro che è piaciuto ai più ma personalmente ho trovato grigio. Ha già vinto il premio Strega Giovani. Ed oserei aggiungere Premio strega Giovani Vecchi o Vecchi Giovani.
Fedeltà ha un che di polpettone della nonna riproposto il giorno dopo.
Rimini: Margherita e Carlo sono una coppia in crisi. In molti vedono Carlo uscire dal bagno dell’università con una studentessa. Apriti cielo. Sospetti, intrighi e fiamme di passione che affievoliscono man mano nel corso del libro. Probabilmente il titolo più adatto sarebbe stato “Corna”. Il libro di per sé non è male , ma il problema di fondo è che non sembra affatto una storia nuova. Sembra invece la trama poco sofisticata di una soap opera argentina con meno schiaffi. Ecco, se Carlo si fosse intrufolato nel bagno dei maschi con uno studente la trama avrebbe avuto sicuramente qualcosa in più. Consiglio agli editor di Einaudi di azzardare: l’Italia è pronta!
La straniera di Claudia Durastanti (La Nave di Teseo)
Più che “Straniera” sembra la storia di una rondine quella narrataci dalla Durastanti.
Il libro ha una architettura interessante, accattivante, a tratti febbrile. L’impatto delle distanze e della geografia sulle esistenze delle generazioni sono la riflessione costante che genera questo romanzo. È un libro assai coraggioso. Non si legge facilmente. Fortuna vuole che i viaggi tra Lucania e New York generino curiosità costante.
Addio fantasmi di Nadia Terranova (Einaudi)
Questo libro è bellissimo. Quindi non vincerà.
Addio fantasmi parla di un ritorno nella casa natale a Messina da parte della protagonista. Elaborare il lutto ed addomesticare dolori e rimpianti è il tema centrale.
L’autrice riesce a farci empatizzare talmente tanto con la protagonista che, un animo da boscaiolo come il mio, ha ceduto. È uno di quei libri che non vorresti finire mai.
Cos’è il premio Strega
Il premio Strega viene assegnato ogni anno a un autore o autrice che abbia pubblicato un libro di narrativa in Italia tra il primo aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. I libri della cinquina sono stati scelti – tra i semifinalisti della “dozzina” – dalla giuria complessiva, composta da circa 600 persone tra cui ci sono i cosiddetti 400 “Amici della domenica” (cioè i giurati a vita). Il vincitore sarà annunciato il 4 luglio.
L’anno scorso il Premio Strega è stato vinto da La ragazza con la Leica di Helena Janeczek, pubblicato da Guanda.